di Chiara Fermani
PORTO SAN GIORGIO Anche se questa quarantena ci ha reso tutti un po' “chef”, la voglia di andare al ristorante degli italiani è ancora forte, forse più di prima, tanto che si piazza al terzo posto tra le risposte al sondaggio, realizzato da BEM Research, “qual è la prima cosa che farai quando sarà finita la quarantena?”
La chiusura forzata delle attività di ristorazione, con tutti i danni economici che sta comportando, ha però permesso lo sviluppo di tante idee per salvare la ristorazione dopo il Coronavirus e se parliamo di idee innovative, il primo nome che ci viene in mente nella ristorazione marchigiana è senz'altro quello di Nikita Sergeev, chef dei ristoranti L'Arcade e Banco 12 di Porto San Giorgio.
Ieri, ad un mese dalla probabile riapertura, con un lungo post su facebook, Nikita ha illustrato quali saranno le novità del ristorante L'Arcade: “Ho cercato di trarre delle positività dalla crisi che stiamo vivendo. Positività che mi permetterà di fare dei cambiamenti che in un periodo di normalità sarebbero stati troppo invasivi”.
Molti ristoranti hanno puntato sul delivery, ma altri, come anche L'Arcade hanno scelto di approfittare di questo periodo per lavorare su quello che sarà il post Covid-19. Una crisi che arriva in un momento in cui i ristoranti non sono più un semplice posto in cui mangiare, ma un'esperienza a 360gradi da vivere in un ambiente che racconta una storia: “Non saremo in grado di darvi con i nostri piatti la stessa emozione che avreste mangiandoli da noi. Perché per avere un'esperienza positiva c'è bisogno di tutto: ambiente, profumo, stoviglie, servizio, sorriso.”
L'Arcade rappresentava già quel nuovo concetto di ristorante con pochi coperti e questo non cambierà, anzi sarà curato con maggiore attenzione: “La tipologia del locale già da prima dell’emergenza del Coronavirus prevedeva un distanziamento notevole tra i tavoli in modo da poter permettere giusta privacy ai nostri clienti e quindi sarà il nuovo trend anche per la loro salute nella situazione odierna. I nostri tavoli, senza le tovaglie, e le sedie già venivano igienizzati dopo ogni cliente. Ci vorranno le mascherine, ne siamo pronti, siamo abituati a lavorare vestiti con il calore, a volte insopportabile della cucina, un indumento in più non ci porterà a smettere di amare e fare il nostro mestiere”.
Non cambierà l'attenzione al cliente, l'eleganza, la ricerca e l'innovazione che da sempre hanno caratterizzato L'Arcade, che grazie alle scelte coraggiose del suo chef è riuscito a costruire un legame forte con i clienti e con il territorio. Diversi saranno i menù: “Si mangerà di tutto e si mangerà come sempre meglio. I nostri menu cambieranno spesso, a volte di giorno in giorno. Lavoreremo in sinergia e stretto contatto con i nostri ormai affidati fornitori. Non ci sarà più il menù a la carte, ma tre nuovi menù: “Piccolo buio” composto da 4 portate e costerà 35€, il menu “Grande buio” composto da 7 portate a 55€ e il “Percorso Nikita” composto da 11 portate a 75€”.
Per le prenotazioni si procederà invece a fasce orarie: “Quello delle prenotazioni è un importante cambiamento, Avremo diverse fasce orarie d’arrivo dei clienti, non per fare più turni, ma innanzitutto per riempire la sala in una maniera omogenea in modo da far scorrere il servizio ancor più fluente e preciso. Così siamo sicuri che anche voi avrete un’esperienza più memorabile. Gli orari saranno distribuiti in questa maniera: 12:30; 13:00; 13:30 per pranzo e 19:00; 19:30; 20:00; 20:30; 21:00 per cena. Saremo noi al momento della prenotazione a proporvi l’orario, o lo potrete scegliere voi da un sistema di prenotazione on-line al quale stiamo provvedendo”.