di Raffaele Vitali
FERMO – La Camera di Commercio vuole mandare messaggi di speranza, pur nel quadro economico complesso che si sta vivendo. “Il Covid ci sta consegnando una visione sull’uso del digitale, con prodotti più personalizzati, più mirati all’economia circolare. Crescerà l’uso del 3D, dell’intelligenza artificiale e del mondo del marketing di prodotto e della riorganizzazione aziendale e dei rapporti con i consumatori che si muovono con un cellulare in mano”. Questo il mondo che Gino Sabatini disegna per le Pmi delle Marche e che sembra convincere tanti imprenditori: “La riprova è la partecipazione al bando del b2b digitale: oltre 600 aziende coinvolte”.
Ma si può fare meglio, ne è convinto il presidente: “Sopravvivenza e gestione dell’oggi per guardare al domani. Non parlo di rivoluzione digitale, chiedo agli imprenditori di fare scelte chiare su poche tecnologie, ma utili alla impresa. Vanno fissati gli obiettivi”. Produzione, vendita e poi decidere il punto di arrivo del trasferimento tecnologico interno.
Una rivoluzione per step. “In questo modo azzereremo l’obiezione alla digitalizzazione, ovvero i costi”. Il presente è segnato da un meno pesante, quello dell’export. Ma Sabatini è convinto di poterlo invertire.
“Dovremo presentare diversamente i prodotti e i dati. Stare sul mercato è conoscerlo e presidiarlo. Siamo nell’era del remoto. Il virus impone il distanziamento sociale e blocca fiere. Le tecnologie digitali arrivano a soccorso e così i bandi che vanno in questa direzione. Le Pmi sapranno entrare nei nuovi spazi. Ma serve la formazione, quelle che parte dalle scuole, che cresce con i talenti che dobbiamo inserire nelle imprese” prosegue.
I mercati, del resto, non si chiudono, ci saranno sempre, magari andranno affrontati insieme, con azioni di filiera. “L’innovazione è il presente. E noi come Ente siamo al fianco di ogni impresa. Se ci sono grandi aziende modello come la Orciani di Fano, ce ne sono anche tante piccole che fanno delle Marche una delle prime regioni in Itali per digitalizzazione nelle imprese con meno di dieci dipendenti”. Partendo da qui è nato il bando insieme con la Regione che porta al finanziamento di oltre 600 aziende.
La nota lieta per il manifatturiero fermano è che la piccola provincia ha la percentuale più alta di imprese finanziate, il 23%, contro il 20 di Ascoli e Macerata. “Tre milioni di euro investiti per supportare piattaforme e iniziative di diversa tipologia.
Il bando che ha avuto successo e ha permesso di comprare tecnologia informatica e favorire scambi commerciali è frutto di un lavoro e di ascolto con imprenditori che ne hanno capito l’utilità in anticipo.
“Abbiamo il più alto tasso di manifattura, con aziende micro ma di grandi valori artigianali. Trasmettiamo le competenze e saremo migliori. Se non lo capiamo ora, vivremo solo una moria di imprese. Per aiutare il sistema – ribadisce l’assessore allo Sviluppo economico Mirco Carloni - sono in arrivo anche nuovi bandi per le fiere: noi vogliamo essere protagonisti sui mercati esteri. Il mondo della pelle è il più colpito, ma noi ci puntiamo, ci crediamo e scommettiamo su queste piccole aziende che possono diventare grandi con innovazioni di processo e nuove capacità di ingresso sui mercati”.
@raffaelevitali