FERMO - Due premi, uno per un progetto di economia circolare e l’altro che per aver messo in rete università e aziende. Un ciclo di incontri per imparare a fare impresa e tirocini formativi per le scuole superiori.
A starsene con le mani in mano, i giovani imprenditori di Confindustria Centro Adriatico non ne vogliono proprio sapere. Nonostante la pandemia e le conseguenti limitazioni, il gruppo – il più numeroso delle Marche, con più di cinquanta iscritti – è una fucina di idee e proposte.
«I giovani – spiega la presidente Elisa Scendoni – sono i veri esperti di futuro. Il talento, la visione e l’energia vitale che hanno sono oggi elementi irrinunciabili per il rilancio dei nostri territori. Il loro contributo può essere determinante per vincere le nuove e complesse sfide dell’epoca post-Covid. Basti pensare solo a quale grande supporto, in termini di abilità e competenze, possono fornire nell’intercettare le nuove traiettorie tecnologiche e digitali che stanno trasformando le modalità di produrre e di vendere».
E che non siano solo parole lo dimostrano i riconoscimenti. Come il premio nazionale “Best performer dell’Economia Circolare”, di Confindustria ed Enel X, portato a casa da Gianluca Tondi, ex del gruppo giovani. O il “Learning by doing”, promosso da Confindustria Marche e Politecnica, che ha visto primeggiare Giorgia Projetti, giovane imprenditrice di Danhera Italy.
«Malgrado le enormi difficoltà organizzative di quest’ultimo anno – aggiunge il vicepresidente dei giovani industriali, Pietro Straccia – il nostro gruppo è stato davvero intraprendente, organizzando numerosi eventi online e fornendo informazioni complete e dettagliate sui principali strumenti agevolativi a sostegno delle imprese e sulle procedure di sicurezza da attuare nei luoghi di lavoro».
Altri ce ne saranno a breve. Organizzati da Roberta Faraotti, consigliera delegata all’Education. Un ciclo di incontri di alta formazione, sempre online, dedicato ai giovani imprenditori, sui temi di maggiore interesse e attualità. In programma anche l’attivazione di tirocini estivi per le scuole superiori del Fermano e dell’Ascolano.
«Per tornare a essere competitivo – spiega Faraotti –, il nostro Paese deve risolvere la questione del mismatch (mancata corrispondenza, ndr) tra domanda e offerta di lavoro. Talvolta le competenze richieste dalle imprese non coincidono con quelle sviluppate dalla scuola e dall’università. Questo disallineamento frena lo sviluppo e crea seri problemi di occupabilità».
