di Raffaele Vitali
FERMO – La nuova vita della Steat ha inizio. Un cambio epocale. Esce il direttore Pino Rutolini, dopo 19 anni alla guida e 40 in azienda, ed entrano due nuovi direttori. È la prima volta che la pubblicità del fustino Dixan, due per uno, viene accantonata. Ma la pensione non è rinviabile e quindi alla società gioiello del Fermano non restava che trovare i migliori.
“Con loro percorreremo la strada del futuro, che già conosciamo” esordisce il presidente Fabiano Alessandrini, seduto in Provincia al fianco della presidente Moira Canigola, socia di maggioranza dell’azienda di trasporto pubblico, e dell’assessore del comune di Fermo, Mauro Torresi.
IL PRESIDENTE ALESSANDRINI
“Con noi, da oggi, Mario Pollicelli e Alessandro Flori. Competenze distinte: uno più gestionale e uno più tecnico”. Per Pollicelli direzione d’esercizio, legale e personale, per Flori la sezione tecnica e meccanica.
Pollicelli arriva dal Contram, è avvocato e mobility manager, ha master in trasporto pubblico e servizi pubblici locali, oltre che gestione delle società pubbliche. Flori è ingegnere, laura alla Politecnica, esperto di Tpl e di biglietteria elettronica, project manager di soluzioni complesse. “Abbiamo trovato le competenze che volevamo, due manager e professionisti preparati e con voglia di emergere” prosegue Alessandrini.
Non sarà facile sostituire Rutolini che ha guidato le fasi chiave: ricapitalizzazione, cambio macchine, crescita aziendale. “A lui abbiamo chiesto di caricarsi sulle spalle ogni responsabilità, sapendo di poter contare su competenze interne da affiancargli. Se siamo qui molto si deve a lui. Ma oggi abbiamo la possibilità di cambiare. Ed è stata anche una necessità in vista della transizione ecologica, chiesta anche da Mario Draghi, sempre più marcata. Sul metano non partiamo da zero, avendo anche sperimentato motori internamente, ma dovremo tararci per volumi diversi, mentre l’elettrico è tutto da costruire, anche a livello di competenze” prosegue.
L’acquisto dell’area Santa Lucia dà ulteriore solidità alla Steat: “Fino a oggi non abbiamo mai potuto costruire una nostra cabina elettrica dedicata, fondamentale per metano e nuova mobilità. E così stiamo ragionando su Santa Lucia, dove potremmo portare in futuro tutto il sistema elettrico”.
I protagonisti sono i nuovi dirigenti, ma alla base ci sono i dipendenti: “Li ringrazio, pur nella dialettica accesa, come deve essere, tutti abbiamo remato nella stessa direzione”. Con Rutolini se ne va un grande direttore: “Un amico, oltre che la colonna. Per lui sono stato una spinta morale, dandogli sempre la massima fiducia. Una persona leale, con la maglia della Steat sempre addosso” conclude il suo intervento Alessandrini consegnando al quasi ex direttore, ufficialmente termina il 28 febbraio, una targa ricordo.
I SOCI
“Un’azienda all’avanguardia, che ha voglia di crescere e rappresenta un territorio. Ha deciso di investire in risorse umane, in professionalità. E questo non è un dettaglio” ribadisce la Canigola. “Non è un momento facile, siamo in mezzo a un cambiamento. Ma sono certo che la Steat con questa scelta, lungimirante, saprà essere leader nel percorso”. Un servizio di qualità è quello che chiede la presidente: “Il territorio deve sapere che troverà la risposta necessaria. La storia della Steat è la garanzia. Il riferimento è stato Rutolini per tanti anni, oggi troverà altri riferimenti. Per cui in bocca al lupo ai nuovi vertici, insieme crescerà tutta la provincia”.
Mauro Torresi indossa la cravatta Steat, gliel’hanno regalata poco prima dell’inizio della conferenza stampa: “In questi anni ho trovato in Rutolini e i suoi collaboratori vera disponibilità. Abbiamo vinto sfide insieme: il Jova Beach, il pulmino per il centro storico, il ritorno a scuola. Noi ci mettiamo a disposizione per i nuovi direttori, vogliamo collaborare, la Steat deve portare il Fermano lontano”.
I NUOVI DIRETTORI
“Mi sento fortunato di fare parte di questa società” esordisce Pollicelli. È emozionato nel suo elegante completo in stile chef Barbieri. “La struttura dell’azienda è solida. I dipendenti sono eroici, l’autobus è l’unico posto pubblico in cui si entra con facilità e in cui, purtroppo, si commettono anche infrazioni che poi vengono raccontate giustamente. Per me – ribadisce rivolgendosi alle Rsu in sala - siete come infermieri e medici, non vi siete mai fermati durante la pandemia”. Pollicelli è il primo direttore d’esercizio delle Marche scelto con concorso e lo rivendica: “Non è una cosa da poco. Porto passione e voglia di fare”.
Flori è ingegnere, più pragmatico nelle parole: “Sarò molto presente, pian piano conoscerò tutti i collaboratori entrando in sevizio il primo aprile. Dobbiamo vincere la sfida della transizione energetica per rispettare in primis l’aria che respiriamo”.
LE RSU
“Diciamo grazie al direttore Rutolini”. C’è chi l’ha conosciuto ragioniere e lo ha visto scalare ogni posizione. “Abbiamo condiviso un percorso. Per noi dipendenti è stata una fortuna, un punto di riferimento. È stato la Steat. Poi abbiamo avuto presidenti. Il percorso iniziato e condiviso con Rutolini mi auguro che prosegua con le nuove figure, che hanno professionalità da usare al meglio”.
IL SALUTO DI RUTOLINI
Lo aspettava da tempo questo momento. “Tanti anni di lavoro, di responsabilità e impegno mi ero dato l’obiettivo di andare in pensione. So che mi mancherà il coinvolgimento giornaliero, ma non resterò fermo. Sono pure diventato nonno, quindi la mia vita la indirizzerò al meglio”. Inizia a spron battuto il suo intervento, poi la voce comincia a strozzarsi per l’emozione. E lui, il grande direttore, si lascia scappare anche la lacrima: “Abbiamo vissuto alcuni passaggi non facili, li abbiamo superati insieme. Penso alla scelta di abbandonare la linea di Roma”. Si commuove mentre lo dice, perché ha avuto un impatto anche sui guadagni del personale. “Ma io ero sicuro che non era la nostra strada, la Flixbus non ci avrebbe fatto reggere economicamente. Mi sono preso la responsabilità di suggerire al cda di abbandonare il servizio. Giornate difficili, ma giuste”.
Ringrazia tanta gente, da Ruggeri a Colonnella, poi Battilà, “mi ricordo quando alle riunioni mi fermava stringendomi la gamba perché mi arrabbiavo troppo”, e Alessandrini. “Ognuno mi ha dato qualcosa. Lascio professionalità tecniche che sono un riferimento non solo regionale. I direttori sanno di poter contare su di loro”.
Il futuro va affrontato a testa alta: “Siamo nati poveri, siamo cresciti con pochi soldi, ma abbiamo fatto tanto. Oggi siamo alla svolta, perché cambiare dà sempre nuovo slancio e opportunità. In Regione questa dirigenza della Steat ci farà diventare leader. Avere due giovani di questo livello permetterà di far partire da Fermo un segnale al Tpl”.
@raffaelevitali