FERMO – Il cibo come biglietto da visita. Lo hanno usato Gino Sabatini e Mirco Carloni, presidente della camera di commercio e vicepresidente della regione Marche, durante l’incontro a Lione dedicato al made in Italy e promosso dal ministero degli Affari Esteri.
Si tratta del progetto True Italian Taste che presenta in vetrine internazionali col format Authentic Italian Table le nostre migliori produzioni. A conquistare tutti è stata la presentazione del distretto biologico unico.
“Siamo la regione della grande eccellenza agroalimentare, come esplicitato nel marchio "Marche: Land of excellence" che ci accompagna all'estero da Expo Dubai. Ma il brand non basterebbe se non fosse accompagnato da sostanza. Non a caso le Marche sono una delle regioni più bio di Italia: con 112mila ettari convertiti, quasi il 24% del totale della superficie agricola utilizzata (contro il 16,6% della media italiana e l’8,5% della media europea) ed oltre 2.200 produttori uniti all'interno del Distretto Biologico Unico delle Marche, che ha le potenzialità di divenire il biodistretto più grande d'Europa" spiega Carloni.
Che ha al suo fianco sempre Sabatini: “Dopo mesi di grande complessità dove abbiamo puntato soprattutto al turismo di prossimità, è ora di allargare orizzonti". Aggiunge Simone Mariani, imprenditore e presidente dell’azienda speciale Linfa: “La Francia è il secondo mercato per volume d'affari per interscambio marchigiano in generale, ha superato i 15 miliardi di euro e nei primi mesi del 2022 cresce del 18%. Il solo agroalimentare cresce del 58% sul 2021".
Tutto questo aveva però bisogno delle mani giuste e sono state scelte quelle di Roberto Di Sante, chef della Locanda Imperfetta di Ascoli Piceno. È lui che ha saputo valorizzare i prodotti marchigiani; pecorino di fossa, tartufo di Acqualagna, olio extra vergine, olive all'ascolana e Rosso Piceno. Ad aiutarlo, Lello Cabras, chef dell'atelier di gastronomia italiana "LelloLab" a Lione.