di Raffaele Vitali
FERMO – Il diploma all’alberghiero di Sant’Elpidio a Mare, la scuola Alma per specializzarsi e poi via da una cucina all’altra in Italia e a Formentera, fino alla scelta di mettersi in proprio e a aprire il suo locale ‘Il cuoco e il pastaio’.
Andrea Malaspina ha inaugurato dando spettacolo, con teglia di legno davanti all’attività, lungo corso Cefalonia dove ha cucinato e condito i ‘capelli d’angelo’, ovvero i maccheroncini.
“Ho 30 anni e lavoro da sempre nella ristorazione. La pasta per me – racconta mentre entrano i clienti del suo primo lunedì mattina – è artigianalità. La mano dell’uomo resta fondamentale”. Al momento farà tutto da solo, poi si vedrà in base alla crescita del lavoro.
Dopo sedici anni di attività, ha scelto Fermo. “E’ la mia città, ho la mia casa, volevo investire qui. E ho fatto tutto da solo, con le risorse risparmiate grazie al lavoro quotidiano. Questa location mi ha subito convinto, sembra stretta ma in realtà è funzionale e c’è una sala accanto che si può aprire per raddoppiare i posti a sedere”.
Il locale nasce come gastronomia, ma è un fast food della pasta fresca di qualità. “Uno entra, ordina il suo piatto, paga, lo cucio, poi lo riprende qui al bancone e si siede, non c’è servizio. È una risposta ai tempi frenetici, a chi vuole un ottimo piatto di pasta e non ha il tempo di un pranzo completo al ristorante” prosegue.
Con dieci euro, prezzo medio, duecento grammi di pasta e cento di sugo. “Chi si alza da qui deve essere soddisfatto e poi tornare”. C’è poi l’ordine da portare via: pasta fresca al chilo e prodotti gastronomici “che amplierò passo passo ma intanto cannelloni, insalate di riso e polpette ci sono”.
Per farsi conoscere ha puntato sui social e quindi no poteva mancare il primo influencer di Fermo, ovvero il sindaco, che ha tagliato il nastro. Non pensava di iniziare subito forte, e invece ieri mattina il flusso di persone è stato importante. Un po’ la curiosità, un po’ la voglia, ma di mangiare un piatto di pasta non manca mai.
“Porto la tradizione che c’è già in città ma che da me trova modi e tempi differenti. Del reto una pasta fresca in centro non c’era. Spero di intercettare i residenti e i tanti giovani che magari studiano in centro e vogliono mangiare e tornare sui libri” conclude Malaspina.