di Raffaele Vitali
VALDASO – C’è un documento, a firma del dirigente della regione Marche, Massimo Sbriscia, che lascia più di una speranza ai sindaci e cittadini della Valdaso che si sono detti contrari all’impianto biodigestore in fase di realizzazione nella zona industriale di Force.
Il procedimento è in corso da più di due anni, ma la sollevazione popolare ha fatto riemergere più di un dubbio anche a livello regionale, oltre che comunale. Prima l’assessore Guido Castelli e poi il consigliere Andrea Putzu, hanno sollevato dubbi. Ora è il dirigente a fare chiarezza sull’iter. Con un passaggio che potrebbe risultare di fondamentale importanza per la Valdaso.
La prima richiesta è arrivata in Regione da parte della società 4R il 4 ottobre del 2018. La questione, però, si sposta subito in Provincia, ad Ascoli Piceno “considerando che il c. 2, art. 4 della L. R. n. 3/2012 stabiliva che “La Provincia è autorità competente per i progetti elencati negli allegati A2 e B2, localizzati nel suo territorio”, è stata comunicata la sospensione del procedimento affinché la Provincia di Ascoli Piceno potesse esprimere il necessario parere di propria competenza in materia di VIA e AIA” spiega il dirigente.
Alla Regione la seconda comunicazione è arrivata il 20 luglio del 2020 direttamente dalla Provincia in cui veniva comunicata l’indizione della conferenza dei servizi. “L’impianto, essendo soggetto a Via, rientra nella fattispecie del provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur) di competenza provinciale. la Regione a fronte di ciò rilascia nell’ambito del Paur solo il parere sulla autorizzazione unica. Parere che è stato dato” precisa il dirigente.
Ma è qui che arriva l’assist ai sindaci in cerca di appigli legali. “Il Paur non è stato ancora rilasciato dalla Provincia di Ascoli Piceno. Si specifica che il c. 4 dell’art. 27 bis del D.lgs. n. 152/2006 prevede la pubblicazione nell’albo pretorio informatico delle amministrazioni comunali territorialmente interessate. In tal modo viene data informazione al pubblico interessato, ivi compresi altri Enti locali, che può presentare osservazioni concernenti la valutazione di impatto ambientale (VIA) e l’autorizzazione integrata ambientale (AIA)”.
E, come ribadisce il consigliere Putzu, “tra le Amministrazioni territorialmente interessate ci sono quelle della Valdaso sponda fermana”.
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