FERMO – Il derby è un brodino caldo, chissà se basterà a sfamare la fame di punti della dirigenza gialloblù, rattristata anche dalla scomparsa dell'ex presidente Sergio Rogante.
Grinta ha chiesto la società, grinta ha messo fin dai primi minuti la Fermana. Soprattutto in Grbac che il suo piede fino lo ha anche alzato per recuperare dei palloni, togliendo al Matelica un po’ di rapidità di manovra. Urla e tanto Antonioli, ma soprattutto protesta. Così prova ad alzare il livello di grinta in campo.
Il risultato è duplice: da un lato la squadra si impegna, dall’altro pensa un po’ troppo a parlare e lamentarsi, prendendo gialli per proteste più che per falli. Proteste che potrebbero costare anche un rosso al Matelica, ma l’arbitro non sente le bestemmie urlate che fanno tremare i rosoni della chiesa di fronte al Recchioni.
Ma la buona sorte gira dalla parte di Antonioli quando Grbac inventa, dopo uno stop in corsa e due passi, un assist perfetto per Boateng che non deve fare altro che restare lucido e di piatto infila Cardinali in uscita.
La gioia si impossessa del Recchioni. Solo che dura 60 secondi. Il tempo per rimpiombare dentro il solito film fatto di disattenzione, di apatia. Quando Volpicelli si beve cinque giocatori canarini e tira. Una palla innocua ma Ginestra questa volta sbaglia la misura e sdraiandosi a terra non arriva a fermare il pallone che diventa il gol più facile per Calcagni.
Sembra incredibile, una squadra destinata a soffrire quella di Antonioli. Che riprende a spronare i suoi dalla panchina, tanto che l’arbitro un paio di volte passando davanti lo richiama all’ordine. Ma funziona, la Fermana attacca. Il Matelica la aiuta, perché tanto è bella la matricola quando supera la metà campo, tanto è incapace di chiudere in difesa.
E così prima Iotti, poi Neglia e infine De Pascalis fanno venire più di un brivido a mister Colavitto. Il primo tempo si chiude con un po’ di amaro in bocca ma anche a consapevolezza che il Matelica ha il doppio dei punti ma non li vale.
Il problema è che la Fermana ha rimesso in campo giocatori fuori da un mese come Urbinati e Rossoni e con loro cala tutta la squadra. Dal 45’ al 75’ in campo non succede nulla, tolto l’infortunio a De Pascalis costretto a uscire per un sospetto stiramento. Il Matelica ci crede, fuori un centrocampista, dentro una punta.
Rispondono i canarini che passano a una difesa a quattro, sperando con qualche lancio lungo di rimettere in movimento Boateng, tra i migliori nel primo tempo con Grbac, ma scomparso nella ripresa, tranne il lampo al 40' con un tiro al volo su cross di Iotti..
Il mister gialloblù fa scaldare per un’oretta Grossi che poi al 34’ entra per uno stremato Urbinati. Sarà il vento gelido che ha preso il posto della poggia, ma la ripresa non verrà ricordata dai posteri. Finisce così 1-1 una gara durata un tempo e chiusa dal Matelica in dieci nel recupero.
Basterà a salvare Antonioli? La prossima sfida è di quelle impossibili, il Modena, poi due spareggi. Ogni scelta va presa nelle prossime 48 ore e deve essere definitiva, almeno fino a Natale, altrimenti sarebbe solo caos.
Raffaele Vitali