FERMO – C’era una volta il ‘cavadenti’, c’è oggi lo studio dentistico in cui trovare soluzioni ai problemi di denti e gengive, ma anche dove migliorare l’equilibrio del viso del paziente grazie alla medicina estetica.
“Il nostro – spiega Costantino Strappa, titolare di uno degli studi più moderni di Fermo – è un mestiere che richiede continua formazione e aggiornamento. Il dentista, per usare il termine più comune, si conferma il riferimento primario per tutto quello che riguarda il volto”.
Potrebbe suonare strano abbinare l’estetica all’ortodonzia, ma in realtà la connessione è alta e radicata nel tempo. Lo spiega bene uno dei guru del settore della medicina estetica, il dottor Yaser Qurum, 34enne dentista metà italiano e metà palestinese che dal 2019 si occupa di medicina estetica. “Ho anticipato i tempi e oggi sono un formatore, un riferimento per colleghi in ogni angolo d’Italia, oltre che titolare di un centro a Milano”.
A Fermo ha scelto di collaborare con lo studio Strappa, dove ha trovato competenze, strutture e visione: “Arrivo, formo, rendo il personale autonomo e poi resto a disposizione per consulenze e sviluppo” racconta mentre le sale della palazzina a due passi dal Recchioni si riempiono di uomini e donne che vogliono conoscere i nuovi servizi.
“La prima sfida è superare i pregiudizi che ruotano attorno al mondo dell’estetica: favorire il benessere emotivo, sociale e fisico di una persona non è un vezzo. Le persone devono guardare lo studio dentistico in un modo nuovo, un posto dove non si va solo per togliersi un dolore, ma dove trovare soluzioni per migliorare il proprio aspetto” spiega Qurum.
È il mondo della medicina estetica, che non va confuso con la chirurgia. “Un sistema – riprende il formatore affiancato dal dottor Strappa e dallo staff – che permette di invecchiare bene. I trattamenti, infatti, prolungano la salute del pelle, la mantengono giovane”.
Il fatto che queste nuove tecniche siano affidate ai dentisti, non è casuale. “Ne hanno la capacità. Tra tutti i medici conosce meglio il volto” aggiunge. Del resto, il dentista lavora sulla bocca, ma realizza un’analisi globale al viso. Pensiamo all’apparecchio che ha una funzione dentale e ortopedica, ma in realtà è legato al volto. Con la medicina estetica c’è il lato culturale definito per questa professione. “La precisione con cui siamo abituati a lavorare è tra le più alte nel mondo medico” ribadisce Costantino Strappa.
Attraverso azioni meno invasive della chirurgia estetica, durante una normale seduta in ambulatorio, si possono ridurre asimmetrie facciali. “In 15 minuti si può fare il primo intervento. Non ci sono bisturi, nessuna anestesia, soprattutto c’è pochissima invasività”. Ecco le caratteristiche di un mondo che attira sempre più uomini., anche se le donne restano la maggioranza.
La medicina estetica nasce un po’ con la logica della pulizia dei denti. Dovrebbe diventare un appuntamento fisso, annuale o semestrale. “Alla base – spiega il dottor Qurum – ci sono acido ialuronico e botox, ma soprattutto una consapevolezza legata al beauty e alla cosmetica”.
Quello che Strappa ci tiene a ribadire è che si parla di salute: “Noi curiamo e monitoriamo le nostre gengive? Ora possiamo farlo anche del nostro viso. Tutti i trattamenti non creano danni, c’è una rimodulazione dei muscoli, per cui togliamo l’ansia del ‘non torno più come prima’ che spesso frena le persone”.
Gl’interventi più comuni sono il filler labbra e la biorivitalizzazione del viso che prevede tecniche che tengono giovane la pelle, ma non mettendo toppe bensì lavorando sulle cause. “Prendiamo il botox. La gente ormai – riprende Qurum – lo vede come qualcosa di deformante, perché se ne f un uso improprio. In realtà aiuta aa lavorare sull’armonia dei muscoli del viso. Se i muscoli lavorano in maniera sbilanciata producono rughe e negli over 40 cambiano l’espressività. Il botox agisce sui muscoli ed è tra l’altro un trattamento reversibile”.
Le richieste sono già tante. “Il paziente viene incontrato, informato e poi seguito” chiariscono i due dottori. “Lo studio dentistico non è più solo un luogo di urgenza, ma di benessere. Organizzazione e formazione diventano così ancora più importanti per la gestione di uno studio che vuole essere al passo con i tempi e pronto a rispondere alle esigenze dei pazienti” conclude Strappa.
Raffaele Vitali