FERMO – Accordo tra comune di Fermo, Ambito e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo. Insieme per implementare il centro servizi di contrasto alla povertà e al disagio sociale. “Come Giorgio Girotti Pucci, presidente Fondazione Carifermo, ha saputo del progetto, ci ha spontaneamente detto ‘vi sosteniamo’. Volevamo aiutare il Comune nel suo progetto di vicinanza a chi è in difficoltà. Non abbiamo dovuto chiedere, hanno scelto di potenziare quanto noi potevamo fare” spiega il sindaco Paolo Calcinaro.
L’impegno della fondazione è grande: 163mila euro. Di fronte a una Finanziaria che ha tagliato il reddito di cittadinanza, “scelta che può essere legittima”, e non ha ricollocato le risorse in altre misure, “magari più mirate”, i Communi sono ancora più in difficoltà.
Ma non solo: “C’era una bando per i canoni in affitto che per la prima volta dopo decenni è stato de-finanziato. Per cui, non potevamo in questo momento esitare sul welfare. Il taglio al cuneo fiscale, per esempio, non cambia nulla per i redditi bassi” prosegue il sindaco che si sente un osservatore esterno ma privilegiato e quindi non ha problemi a dire che “queste scelte del Governo vanno. Lo dico, perché non ho colore ma ho la fortuna di vedere la realtà”.
Non ha davvero esitato Girotti Pucci: “Qui non c’è nulla di casuale. Nella nuova programmazione triennale, che termina nel 2025, il settore del volontariato, dell’assistenza alle fragilità è diventato rilevante insieme con Sanità, istruzione e Cultura”. Quindi, un aumento di risorse voluto. “In questo senso, cerare sinergie con l’Ambito XIX è stato importante, andando oltre i contributi alle singole associazioni”.
Nel dettaglio entra Alessandro Ranieri, coordinatore Ambito XIX: “Parliamo di povertà estrema che viene seguita dal centro servizi, e dagli uffici sociali del comune, e che è sempre più diffusa. Il finanziamento ci permette di integrare risorse e dare continuità per renderlo stabile nel tempo”. Tra gli interventi previsti anche il supporto agli adulti in difficoltà che passano nel Fermano e non hanno un tetto o una doccia. Il servizio diventa reperibile e supporta le persone.
“Avremo una sede in via Amerigo Vespucci, nei locali della Regione, operativa da inizio anno. Ma l’attività, con servizi di ascolto e segretariato sociale è già partita” precisa Ranieri. Mensa, servizio doccia, guardaroba, farmaci, prodotti prima infanzia, iscrizioni anagrafica e fermo posta, consulenza amministrativa per accedere ai contributi, mediazione linguistica, orientamento l lavoro e sportello sanitario.
“Garantito anche il trasporto sociale e – prosegue Ranieri – il supporto psicologico e l’housing first”. È stato così ripristinato un dormitorio d’emergenza, anche dedicato alle donne per accogliere i primi venti giorni in attesa, se necessario, di collocarli in appartamenti per la fase di completo inserimento sociale.
Mirco Giampieri, assessore ai Servizi sociali, è uno dei volti che i cittadini trovano sulla loro strada: “Implementare è importante. Potremo toccare il settore infanzia, agire sui pacchi alimentari, favorire il reinserimento lavorativo. Il cento servizi gestito dall’Ambito potremo dare linee guida come muoversi e come intercettare le risorse a disposizione”.
Le grandi difficoltà che i Comuni vivono dal Covid stanno diventando endemiche. “Il Covid ha imposto lo stop degli sfratti. Non appena superata l’emergenza, ci troviamo di fronte a un numero esorbitante di famiglie che restano di rimanere per strada. Solo per il Comune di Fermo – riprende il dirigente Gianni Della Casa - i contributi agli affitti riguardavano 350 famiglie. C’è poi il problema del fine mese. Ieri Eurostat ha pubblicato il rapporto sulla povertà e dimostra che in Italia la percentuale di famiglie ‘che non arrivano a fine mese’ è del 65%, contro il 45% europeo”.
A tutto questo i comuni cercano di dare risposta e la Fondazione diventa un aiuto fondamentale: “I fondi fino a oggi sono venuti dal Pon Inclusione, finanziato dal Fse 2014-2020. Siamo in attesa di nuovi avvisi per dare continuità e aumentare il fondo della Fondazione che è di 163milaa euro, pari ai soldi stanziati dal comune. Questo ci permetterà di garantire sportelli sul territorio, da Pedaso a Servigliano, e prendere in carico le figure segnalate dai Servizi sociali, guardando a quelle povertà anche inaspettate dettate dal momento”.
Alcuni numeri per far comprendere quanto siano importanti le risorse della Fondazione Carifermo. Tra maggio e settembre 97 persone seguite per orientamento lavoro e abitativo, 1961 per il servizio mensa, 60 per pacchi alimentari, 32 intercettate con i due operatori di prossimità, 10 per trasporto sociale, 112 per attività di ascolto, 99 per supporto psicologico e mediazione familiare, 25 accolte chi per due giorni, chi per un mese. “Il tutto con una rete di associazioni che da oggi lavorano insieme in un’Ati che permetterà di gestire al meglio ogni assistenza”.
@raffaelevitali