Fermo è una provincia sicura, almeno stando al dato ‘denunce’ che la vede all’80esimo posto sue 106 in Italia, 2716 ogni 100mila abitanti, ma attenzione al welfare criminale di prossimità. La situazione nelle Marche, i dati sono legati ai primi sei mesi del 2020, è generalmente positiva: Ancona è 70esima, Macerata 78esima, Ascoli 83esima e Pesaro 92esima.
Cambia il mondo della criminalità in era pandemica: con il virus diminuiscono furti e rapine, ma i reati aumentano sul web. Nel primo semestre dell'anno, secondo i dati del dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno rielaborati dal Sole 24 ore (LEGGI), scippi e borseggi si sono dimezzati e le rapine ridotte di un terzo, come sono calate le denunce.
Secondo il servizio di analisi criminale che fa capo alla direzione centrale della Polizia criminale del prefetto Vittorio Rizzi, i reati per cui si registra il maggior incremento, vuoi per Dad e smart working, sono i delitti informatici con un +23,3%, mentre a subire il calo più elevato sono le rapine in banca (-53,1%).
È proprio sul web che aumentano i crimini: furti di identità digitale, frodi informatiche, clonazioni di carte di credito e altre forme di reato online hanno portato a una media di 52 denunce al giorno per crimini informatici, a cui si aggiungono 589 truffe e frodi informatiche denunciate in media ogni giorno. Dopo i delitti informatici, è da valutare con cautela l'incremento dei fenomeni di usura (+9,8%), passati da 92 a 101 episodi denunciati nei primi sei mesi dell'anno. Crescono anche contrabbando (+6,7%), associazioni per spaccio di stupefacenti (+5,9%) e incendi (+2,4%).
La piccola provincia di Fermo è 58esima e 56esima alla voce furti e furti con strappo, ancora meglio per i furti in abitazione, 75esima, mentre sono numerosi i forti negli esercizi commerciali, 42esimo posto. Piacciono le auto fermane, 30esima provincia in Italia per colpi, così come, e questo preoccupa la popolazione, le rapine in abitazione che portano il Fermano al 30eesimo posto, ma solo perché la popolazione è bassa e la percentuale cresce riferita ai sei colpi messi a segno. Alto è il dato delle rapine, ben 47 in soli sei mesi.
22 casi di estorsione e 59esimo posto, mentre non risultano denunce di usura. Questo a dispetto di una situazione regionale allarmante, con i casi di usura cresciuti del 300% nelle Marche. Il timore è che la gente preferisca il silenzio.
Tre i casi di riciclaggio accertati e 12 gli incendi dolosi nel corso degli ultimi mesi. 43esima Fermo per spaccio, contro il decimo posto di Macerata. Non pervenuti omicidi e violenze sessuali, sette invece i tentati omicidi.
A livello nazionale, a subire una forte contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 sono invece - oltre alle già citate rapine in banca - il furto con destrezza (-51,9%), la contraffazione (-49,3%), il furto con strappo (-45%) e le violazioni alla proprietà intellettuale (-44,4%). I furti in abitazione calano del 39,4%, gli omicidi stradali vedono un -36%, le rapine in esercizi commerciali -31,9%, lo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile -29,9%. Dopo il lockdown, invece, sono tornate subito a crescere le denunce di violenze su donne o minori.
Tra le regioni, il maggior incremento relativo ai delitti informatici è in Sardegna (+122%), all'usura nelle Marche (+300%), al contrabbando in Piemonte (+400%), all'associazione per spaccio di stupefacenti nel Lazio (+400%) e agli incendi boschivi in Basilicata (+325%). Guardando i dati in calo, la contraffazione crolla soprattutto in Calabria (-70%), la violazione della proprietà intellettuale in Liguria (-44,4%), lo sfruttamento della prostituzione e della pornografia minorile in Abruzzo (-74%) e le rapine in Valle d'Aosta (-75%).
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