FERMO - Per il direttore dell’Asur 4, Roberto Grinta, la situazione nelle Marche è sotto controllo. Per Licio Livini, direttore del distretto unico, bisogna fare attenzione. Per l’onorevole del Pd, Alessia Morani, “siamo al limite”, per il governatore Francesco Acquaroli, il problema non c’è. ma alla fine, quello che contano, sono i dati. E quelli delle Marche peggiorano ogni giorno.
Nuova impennata di positivi nelle Marche nell'ultima giornata, con 390 casi (positività 16% su 2.442 tamponi del percorso diagnostico screening) e il tasso di incidenza che sale a 124,50 su 100mila abitanti. ma siccome ci sono i vaccini, come hanno ricordato i vertici del Murri questa mattina, restano stabili i ricoveri, con 21 pazienti in rianimazione. Fermo in questo si conferma la provincia con il tasso di incidenza peggiore e anche oggi registra 38 nuovi casi e soprattutto una nuova vittima, un 76enne di Fermo.
Serve la terza dose, e da lunedì nelle Marche tocca anche agli over 40 per cui sono passati sei mesi dalla seconda dose. Ci si può presentare anche senza prenotazione. Ma seve soprattutto la prima per quei duecentomila marchigiani che ancora dicono no al vaccino, “l’unica vera arma contro la pandemia” ribadiscono infettivologi, epidemiologi e anche vertici delle aziende sanitarie.
“Nelle Marche la situazione è al limite. Abbiamo purtroppo un tracciamento inesistente perché nelle Marche non si fanno tamponi e non si fanno neppure i vaccini perché siamo agli ultimi posti per le terze dosi. Nelle Marche purtroppo c’è una giunta regionale di destra che è totalmente incapace di gestire questa pandemia. Ci sono dei governatori di destra, penso a Zaia o Fedriga, che hanno a cuore la propria comunità e che chiedono nuove restrizioni per i no vax. Qui invece abbiamo una giunta che strizza l'occhio ai no vax, in particolare l'assessora alla scuola lo fa ormai da mesi, e abbiamo un presidente incapace di prendere posizione rispetto alla necessità di fare i vaccini e che addirittura, da megafono della Meloni quale è, dice che il green pass non funziona”.
Per evitare nuovi drammi, intanto i territori si organizzano. A Fermo sono pronti due piani, stando al direttore Grinta, che non ricalcheranno però quelli precedenti, attivati in piena emergenza dal predecessore Livini, ma che di certo porteranno a una modifica dell’uso delle strutture territoriali, per non ‘sporcare’ il Murri che non può di nuovo interrompere le sue attività ordinarie.