FERMO – Ha sempre un fascino unico il corteo della Cavalcata di Fermo. Per cura e dettagli ha pochi eguali, forse Servigliano riesce a superarne la ricercatezza nei dettagli dei costumi, grazie ad esperte sarte che cercano di tramandare la loro abilità ai giovani.
Ha sfilato la storia fino a poco fa, il bis domani prima che alle 17 i cavalli si schierino, non senza difficoltà, davanti al canapo per giocarsi la vittoria dopo aver affrontato l terribile curva della strada nuova. Questo almeno fino a quando il regista Adolfo Leoni non convincerà tutti della magia di un Palio da vincere in piazza del Popolo.
Hanno sfilato in 1200, tra tante persone, dietro il podestà, il sindaco Paolo Calcinaro, i vicepresidenti della Cavalcata, il presidente del consiglio Francesco Trasatti e via via la Giunta e le contrade. Ad aprire la serata, il concerto di campane con quella di Santa Lucia dare il vero via.
A far uscire i priori dal palazzo in piazza è stato il capitano dei Morlacchi, una simbologia recuperata da Leoni che ama sempre stupire il pubblico con novità legate però alla storia. Una volta arrivati a Porta Santa Lucia, i priori hanno ripreso il cammino diretti verso san Zenone per ricevere la benedizione prima di passare sotto la prefettura.
Dame, nobili, popolo e gonfalonieri hanno poi preso possesso del centro storico. Dieci e contrade che hanno sfilato e che domani si contenderanno il palio: sei storiche e quattro foranee.
Davanti al duomo, momento di preghiera e di musica con il coro guidato da Maria Pauri. Finisce così il lungo corteo, è tempo del riposo in attesa che il canapo si abbassi e il fantino faccia il suo dovere, portando il palio a casa. Di chi, si vedrà.