FERMO – Un primo risultato Maurizio Mangialardi lo ha già raggiunto: il centrosinistra è con lui. Anche i due partiti più frizzanti, ovvero Italia Viva e Articolo 1. Prima è arrivata l’ala renziana, che ha trovato l’accordo cu alcuni punti fondamentali, a cominciare dalla sanità che deve rilanciare la parte territoriale per passare al piano infrastrutturale. Poi, oggi pomeriggio, è arrivato l’ok anche del mondo guidato dal consigliere Busilacchi.
Al termine della riunione la conferma: andiamo tutti insieme. Insomma, Mangialardi sa già di poter contare sulla squadra che cinque anni fa ha portato Luca Ceriscioli alla vittoria: Partito democratico, Socialisti, Verdi, Civici "Uniti per le Marche", Piu' Europa, Articolo 1, Italia Viva, Azione, Lista Civica "Centro" (Presenza Popolare e Civici Moderati), Le Nostre Marche.
"Una scelta fatta nelle Marche per le Marche. Oggi inizia una nuova storia - sottolinea Gostoli . Grazie al presidente uscente Luca Ceriscioli per il lavoro di questi anni e per aver favorito la costruzione di una fase nuova".
Mangialardi ha un solo tassello mancante: Sauro Longhi. Il rettore continua a dispensare perle programmatiche nelal sua rubrica settimanale sul Corriere Adriatico, e a riempire i social di contenuti dalla pagina Le Marche Ideali. Ma il rettore sa anche che il suo campo di azione si è davvero ridotto dopo che tutto il centrosinistra si è compattato e dopo che i 5 Stelle hanno confermato che correranno da soli con Gian Mario Mercorelli come candidato.
“L'unico dispiacere – prosegue il segretario regionale del Pd, Giovanni Gostoli - Gostoli - è per la scelta del M5S nei palazzi romani di correre da solo, perché così facendo aiuta la destra e si condanna all'irrilevanza, invece di essere protagonisti di una nuova stagione di governo per le Marche. Al buon senso di costruire un progetto per il bene della comunità' hanno prevalso logiche interne, ma le nostre porte sono sempre aperte". Ma sarà difficile, visto che a Roma i 5 Stelle hanno attaccato duramente le Marche dove vedono “Pd e centrodestra uniti per modificare la legge elettorale in modo da impedire che i candidati presidenti siano eletti se non rientrano tra i primi due. Ovvero, se non sono i loro candidati”.
Non può che essere soddisfatto Gostoli: dopo aver compattato, non senza sudare un po’, il partito sul sindaco di Senigallia, incassa il placet degli alleati, e soprattutto si prepara ad affrontare la fase più delicata, quella della scelta dei candidati partendo dalla base, dando poi ruolo alle segreterie provinciali. E quindi sarà interessante capire come la gestirà per il Fermano fabiano Alessandrini dove al momento c’è una sola vera certezza: Fabrizio Cesetti. E forse una seconda, Francesco Giacinti, presidente uscente della commissione bilancio. Per quanto riguarda le donne, invece, nulla di definito.
A livello nazionale, intanto, si fa strada in Parlamento l'intesa bipartisan a favore dell'election day, regionali insieme al referendum, il 20 e il 21 settembre.
Raffaele Vitali