MONTEGRANARO – Partenza e arrivo. Poi il giallo che diventa un caso diplomatico, infine la soluzione. Trentasei ore complicate per i calzaturieri marchigiani. Una delegazione composta da una ventina di imprenditori, la maggior parte del distratto fermano con in prima linea il presidente Fenni e l’ex numero uno nazionale Pilotti, era sbarcata a Istanbul con l’obiettivo di incontrare buyer russi in un albergo grazie al sostegno della Camera di Commercio delle Marche, che si conferma il primo alleato per la ripresa.
Arrivati in albergo, si sono ritrovati senza campionari, misteriosamente bloccati alla dogana. Il motivo è emerso dopo qualche telefonata, tra un urlo e l’altro lungo i corridoi del lussuoso albergo. Il governo turco aveva bloccato la merce, considerando l’iniziativa irregolare, in quanto fatta in contemporanea con la fiera Aymod in corso. “Praticamente - spiega Fenni – sostenevano che avevamo organizzato qualcosa di concorrenziale e non in regola. Ma noi non abbiamo pianificato una fiera parallela, solo un incontro con clienti russi, rigorosamente invitati a nostre spese, che sonno liberi di arrivare in Turchia senza blocchi”.
Passano ore, dei campionari non c’è traccia. Nessuna novità da consolato e Ice, non resta che attendere. Si muove la Pilotti, telefonate ai livelli più alti e alla fine la soluzione: esporre in fiera e proseguire lì quello che si sarebbe fatto in albergo. Insomma, bastava pagare lo spazio, più o meno il doppio a metro quadro del Micam, e tutto sarebbe risolto. Raggiunto l’accordo, ecco che magicamente il furgone con i campionari spunta davanti all’albergo.
“Il problema è che nel mentre, nel giro di 24 ore, sulla stampa eravamo stati tacciati come degli scorretti, incredibile” riprende Fenni. L’indignazione cresce e arriva nel pomeriggio di ieri una telefonata, quella del presidente dei calzaturieri turchi: cena sul Bosforo e amici come prima. Almeno fino alla fine della fiera e all’ultima firma dei 60 buyer russi che hanno riempito gli stand italiani trascurando quelli turchi ridando speranza alla produzione fermana.