FERMO - Giovanissimi esclusi, nel Fermano, i più restii al vaccino sono quelli tra i sessanta e gli ottant’anni. All’appello ne mancano 7.356, uno su cinque. Preoccupa anche l’andamento delle vaccinazioni degli over ottanta: 2.498 quelli che non ancora vaccinati, il 15 percento.
Insieme, fanno 9.856 persone potenzialmente a rischio. Numeri che non soddisfano l’Area vasta 4. «Sopra i sessant’anni dovrebbero essere tutti vaccinati», dice il direttore del Dipartimento di prevenzione, Giuseppe Ciarrocchi. Convinto, fin dall’inizio, che, immunizzate le fasce a rischio, il Covid farebbe molta meno paura.
Di irriducibili ultrasessantenni, in un paio di settimane, le farmacie ne hanno recuperati una cinquantina. Ancora troppo pochi. Perché, a Fermo, di non vaccinati in quella fascia d’età ce ne sono ancora 1.500, a Porto Sant’Elpidio 1.200, a Porto San Giorgio 700. Per recuperarli, l’Av4 ha mobilitato i medici di medicina generale. Col compito di convincerli a vaccinarsi.
Che è un po’ quello che, da settimane, sta provando a fare coi sanitari “no vax”. Che, all’inizio erano 700. Poi, si sono dimezzati. Adesso, sono ancora meno. Perché una cinquantina s’erano vaccinati fuori regione. Altri si sono messi in regola dopo la raccomandata di richiamo. Ma c’è ancora uno zoccolo duro che dice no. Nei prossimi giorni riceveranno l’ultimo richiamo prima di far scattare il disciplinare. Che significa sospensione dall’albo professionale d’appartenenza e spostamento a un'altra mansione non a contatto con il pubblico.
Se non ci fosse, gli irriducibili resteranno a casa senza stipendio, fino a fine anno. L’Asur vorrebbe evitarlo. Per questo, ha chiesto ai sanitari “no vax” di produrre altra documentazione che spieghi perché, da un punto di vista medico, non possono vaccinarsi. Nessuna conseguenza, invece, per gli altri. Quelli le cui motivazioni sono state ritenute valide.
Francesca Pasquali