PORTO SAN GIORGIO – Il capitano è tornato. Nerio Cameli, da 46 anni un punto di riferimento della ristorazione sangiorgese, ha deciso che non era ancora tempo di appendere i cucchiai alla parete, anche perché come racconta Borghese è vietato. Eccolo allora tornare dietro i fornelli, questa volta nel cuore storico della sua Porto San Giorgio: corso Castelsangiorgio tra chef stellati, ramen, hamburger gourmet e pub.
Lo fa con la voglia di sempre, quella di cucinare bene e sodisfare il cliente. Lui, che è partito negli anni ’70 proprio da Porto San Giorgio, città scoperta grazie al calcio. “Il pallone era il mio mondo, ma volevo di più. e così con due soci ho aperto il primo locale”. Appena appese le scarpette al chiodo, quelle sì per davvero, al suo fianco è arrivato il primo Mario, ovvero Bagalini. “otto anni insieme al Caminetto con un filo conduttore: ingredienti di qualità e cura del dettaglio per accrescere il piacere del cliente”.
Ma anche lì, qualcosa non bastava. Il ‘capitano’ voleva la sua squadra, il suo locale. L’occasione nel 1990 la offre l’incontro con il secondo Mario, in questo caso Ferroni. Insieme aprimmo ‘Al Capitano’, un locale che poi per 17 anni abbiamo spostato a Porto Sant’Elpidio, chiamandolo La Lampara. Ma sempre io e lui fino al 2017, quando ci ha lasciato” racconta Nerio.
Il ritorno a Porto San Giorgio, a Castel San Giorgio, viene stoppato dalla pandemia: “Il locale era piccolo e mi sono dovuto fermare. Ma ero certo che sarei tornato in campo”. E così è stato. E con il taglio del nastro affidato al neo sindaco Valerio Vesprini, insieme con il consigliere Giampiero Marcattili, il Capitano è ripartito di lancio a pochi metri d dove tutto era partito.
“Sono passati 46 anni, ma la voglia è la stessa. Voglio vedere i miei ospiti godersi appieno l’esperienza e in più vorrei insegnare ai giovani della brigata l’antica tradizione culinaria marinara sangiorgese e la mia personale interpretazione” conclude Cameli.
r.vit.