FERMO – Difficile pensare se la meraviglia che ognuno ha vissuto sia dovuta all’energia di un teatro dell’Aquila pieno in ogni posto o alla capacità di Raf e Tozzi di coinvolgere ogni spettatore, che avesse 70 o 20 anni.
Due ore di concerto per la tappa zero del tour, con i cantanti sul palco sempre insieme, salvo che per un paio di canzoni più intime, come quelle che Tozzi ha voluto eseguire seduto con la sua chitarra acustica. Il punto è che le canzoni di Raf e Tozzi le sanno tutti e l’accoppiata funziona. Delicato, romantico, riflessivo Raf, carico, adrenalinico, con la sua anima rock Tozzi.
Uno tutto vestito di nero, zompettante per il palco, l’altro con scarpa bianca e camicia aperta, fermo a gambe allargate, microfono con asta e chitarra elettrica sempre in mano. Non si sono risparmiati e non poteva essere diversamente visto che hanno aperto il concerto con ‘Battito animale’ e l’hanno chiuso dopo due bis con Gloria.
Il teatro ha abbracciato i due cantanti e i loro otto musicisti, un gruppo di alto livello con due fiati, un batterista, due chitarre, due tastiere e un basso. Ritmo reso ancora più coinvolgente dalle luci che come in uno stadio hanno continuato a inquadrare i palchetti strapieni, anche sette persone, perché nessuno voleva mancare.
Testi leggeri, dicono tanti, in realtà sono spaccati della vita di ognuno e per certi versi anche antesignani, come il passaggio di ‘Cosa resterà di quest’anni 80’ in cui Raf parla “dell’effetto serra che scioglie la felicità”. In fin dei conti, di cosa si è parlato durante la Cop 26 di Glasgow?
Ma non è l’impegno quello che si chiede a chi è riuscito a far ballare le coppie anche dentro i palchetti quando ha intonato ‘Inevitabile follia’. O ci hi, come Tozzi, con ‘Tu’ che ha obbligato tutti, ma proprio tutti, ad alzarsi dalle sedie.
Ma c’è stato gande controllo dentro il teatro dell’aquila, in pochi si sono abbassati le mascherine, si contava ovattati. Con il silenziatore, ma a squarcia gola quando dal palco si alzano le note di ‘Infinito’, ‘Self control’, ‘Io camminerò’ e l’immancabile ‘Si può dare di più’.
Certo, ci sarebbe anche ‘Gente di Mare’, ma allora si dovrebbe parlare di karaoke, perché il teatro poteva esplodere. Dubbi sulle voci? Li cancella tutti Raf cantando ‘Via’, ma anche Tozzi se la cava bene, anche se è chiaro che la forza del rocker biondo non è più quella degli anni ’80. Ma a 69anni, chitarra elettrica in mano, fa ancora sognare.
La gente è uscita felice, tolte le mascherine all’aperto, i commenti erano tutti uguali: meraviglia, incredibile, un sogno, che magia. Promossi i due amici, promosso il teatro dell’aquila, che anche per la musica conferma la sua acustica perfetta, persa solo ogni tanto quando i bassi e la batteria prendono il sopravvento. “Ci mancavate” è il saluto finale tra inchini e lunghissimi applausi che gli stessi musicisti riservato al pubblico.
Raffaele Vitali