FERMO – Si avvicinano le Olimpiadi e con loro anche le Paralimpiadi, il luogo dove le barriere non esistono. È una delle magie di cui è capace lo sport.
Non è da meno quello che accade, nel piccolo, a Fermo, dove i ragazzi con lo spettro autistico dell’Isola che non c’è hanno vissuto un pomeriggio da protagonisti in mezzo a un campo da basket. Il luogo ideale di Sandro Ferri, presidente del centro e da sempre dirigente nel mondo della palla a spicchi.
Hanno preso parte all’Happy hand, la manifestazione internazionale che usa lo sport per superare le disabilità e che ha nel motto di Wim Wenders, “gli angeli dei nostri tempi sono tutti coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a se stessi”, il suo filo conduttore.
L’iniziativa si tiene ogni anno a San Lazzaro di Savena e ha come anima Lorenzo Sani, giornalista di lunga carriera. Ma è durante l’anno che i ragazzi dell’Isola che non c’è si allenano tutto l’anno nel gioco del basket, alla palestra Coni sotto la guida di coach Marco Marilungo, e sperimentano la bellezza dello sport che riesce ad abbattere ogni barriera, si divertono, fanno squadra e stanno insieme.
A Bologna si è presenta una delegazione di 12 atleti con disturbo autistico, senza genitori, in reale autonomia, dietro la guida sicura degli operatori del centro. “Un grande impegno per i nostri operatori ma anche una conferma di quello che diciamo da sempre: lo sport è uno straordinario veicolo di normalità, anche per le persone con lo spettro autistico. Proprio per questo i nostri ragazzi andranno avanti ancora per tutto il mese di giugno, con gli allenamenti di basket al Coni grazie alla disponibilità della Fermo Basket, per noi sono attività irrinunciabili e preziose” commenta Ferri.
I ragazzi hanno avuto la forza di affrontare squadre e atleti da tutta Italia e l’hanno fatto alternando sport a laboratori manuali. “Per i genitori c’è stata la gioia di vedere i figli partecipare da soli ad una manifestazione, vivere un’esperienza unica e irripetibile tutti insieme” la chiosa finale del presidente dell’Isola che non c’è.