Anno elettorale il 2024. Non solo elezioni europee, previste dal 6 al 9 giugno con sistema proporzionale, ma anche importanti amministrative. Si parla di capoluoghi di provincia, come Pesaro, e piccoli comuni, pensando ad Amandola, Marinangeli verso il terzo mandato, e Francavilla d’Ete, dove finisce l'era Carolini.
In Italia si rinnovano 3.800 comuni, tra cui sei città capoluogo di Regione, con oltre 17 milioni di cittadini chiamati a recarsi nei seggi. Senza contare che il centrodestra intende accelerare l'approvazione della legge che ripristina l'elezione diretta degli organi delle 107 province, in modo tale da farli eleggere nell'election day di giugno.
In questo caso si aprirebero scenari imprevisti anche nel Fermano, a comicniare da una possibile candidatura di Paolo Calcinaro, che dovrebbe però lasciare con un anno di anticipo la poltrona di sindaco di Fermo.
Se accadrà, sarà un test ancora più significativo per il centrodestra, che ha già tenuto alcune riunioni, e per le opposizioni chiamate a decidere se presentarsi unite, come hanno già stabilito di fare in l'Abruzzo, o a geometria variabile per le amministrative di primavera.
Tra febbraio e marzo voteranno i cittadini di Abruzzo, Basilicata e Sardegna, mentre quelli del Piemonte dovranno recarsi ai seggi a giugno. In autunno sarà la volta dell'Umbria. Si tratta di Regioni governate dal centrodestra, per le quali la coalizione dovrà decidere se ricandidare i governatori uscenti.
Importanti le città dove si voterà a maggio, alcune rette dal centrosinistra altre dal centrodestra. Tra le prime Firenze, Bari, Bergamo, Pesaro, con i sindaci uscenti (Nardella, Decaro, Gori, Ricci) al termine del secondo mandato, cosa che obbliga i Dem a cercare nuovi candidati e a costruire alleanze competitive. Sempre che il Governo non decida di ascoltare l’appello dell’Anci, rilanciato proprio da Matteo Ricci pochi giorni fa, di sbloccare il terzo mandato. Che oggi è previsto solo per i comuni con meno di 5mila abitanti.
E poi c’è la partita delle Europee. Che è moto calda soprattutto per il Pd. la Schlein si sta muovendo su tre linee. In primis valutare gli eurodeputati uscenti: tra le conferme potrebbero esserci Pina Picierno, in quota minoranza, e Camilla Laureti, fedelissima della segretaria, unica a sostenerla al congresso. Ma anche il capodelegazione Brando Benifei, animatore di una lista di giovani per Bonaccini al congresso, punta alla conferma.
La seconda linea riguarda gli esponenti vicini a Schlein, ma senza seggio. Da Sandro Ruotolo, responsabile Informazione del Pd, a Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio e coordinatrice della segreteria dem.
La terza linea, quella che al momento sembra la più corposa, è' quella degli amministratori. Lunga la schiera dei sindaci che potrebbero entrare in lista: da Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro non ricandidabile volto di punta televisivo, a Dario Nardella, sindaco di Firenze, per arrivare ad Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Ci sono poi i presidenti di Regione che non possono essere rieletti: Michele Emiliano, Vincenzo De Luca e magari lo stesso Bonaccini.
La stragrande maggioranza di questi esponenti fanno parte della minoranza uscita sconfitta dal congresso. Un elemento che fa riflettere: al Parlamento europeo Schlein ha vissuto il primo incidente del suo mandato sul voto della procedura che consente ai governi di usare fondi del Pnrr per aumentare la produzione di munizioni da inviare a Kiev. Schlein contraria, ma il gruppo Dem ha votato a favore.
E quindi ora la Schlein accetterà di lasciare spazio alla minoranza? Di certo deve pensare a vincere o quantomeno a raggiungere un livello degno di voti, almeno il 27%, altrimenti franerebbe anche la sua segreteria.
Per riuscirci, i sindaci sono una soluzione, ma anche il pescare fuori dai tesserati tra personaggi come Saviano o Strada, dopo il ‘no’ secco di Lucia Annunciata. "Ci giochiamo il futuro dell'Unione. Essere nazionalisti è diverso dall'essere patrioti" il messaggio della leader al popolo del centrosinistra.
@raffaelevitali