FERMO – Il mondo della moda è, in salute. Lo ha ribadito durante il Fashion Summit di Pambianco il presidente della Camera nazionale della moda Carlo Capasa: “Dopo un ottimo 2022, che è stato l'anno migliore dal 2008 per la moda italiana, per il 2023 – ammette siamo un po’ alla finestra per capire come evolverà il mercato”.
Per affrontare al meglio il futuro. “Dobbiamo vedere cosa succederà nel 2023 perché c'è una guerra in corso e l'energia è un problema che ci riguarda molto da vicino, specialmente a monte della filiera - aggiunge Capasa -. Al governo abbiamo già chiesto un progetto industriale che metta al centro l'energia, le persone e la formazione. Su queste tre aree bisogna investire per rendere la moda italiana sostenibile e competitiva anche nel 2023”.
In particolare, sul fronte della sostenibilità “la moda italiana è più piuttosto avanti, innanzitutto perché lavoriamo sull'alta qualità, quindi, sul concetto di durabilità, e poi perché tutte le aziende stano investendo molto per creare una filiera più sostenibile, attenta alla circolarità del prodotto e al rispetto delle persone. È un percorso lungo e siamo più avanti degli altri, ma c'è ancora molta strada da fare”.
Raffaele Vitali