PORTO SANT'ELPIDIO - Margaret Mazzantini, scrittrice molto apprezzata da generazioni diverse, in uno dei suoi romanzi ha scritto che "il vero splendore è la nostra singola, sofferta, diversità". Diversità di ogni tipo, per ogni occasione, di ogni età, che spesso però ha come indegna conseguenza l'esclusione.
Proprio per educare in senso diametralmente opposto non solo i giovani ma l'intera comunità, l'Università di Macerata, in collaborazione con il Comune, ha organizzato per il settimo anno consecutivo la 'Settimana dell'inclusione'. Un'occasione importante per riflettere proprio sull'inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso attività scientifiche, convegni, laboratori tecnologici, presentazioni di libri e talk radiofonici con emozionanti testimonianze di vita.
In tale contesto, lunedì 18 marzo è stato organizzato da Francesca Salis, professoressa associata di Didattica e Pedagogia Speciale, delegata per la disabilità, un laboratorio di 'Didattica orientativa inclusiva': buone pratiche verso l'autonomia nella scuola secondaria di secondo grado. Ad affiancare lo stesso due progettazioni inclusive dell'IPSEOA "Varnelli" di Cingoli e dell'IISS "Carlo Urbani" di Porto Sant'Elpidio.
Quattro docenti motivate e preparate del Polo Urbani, Annamaria Riccioni, Cinzia Mazzaferro, Erica Magnante e Barbara Gasparrini, dopo aver presentato le varie attività comprese nei percorsi di PCTO, hanno illustrato l'esperienza del "Sistema Duale", un percorso sperimentato anche per alunni con disabilità e strumento per aumentare l'integrazione presente e futura con l'inserimento lavorativo, iniziato gradualmente già prima della fine del percorso scolastico.
Grande la soddisfazione della dirigente scolastica, prof.ssa Laura D'Ignazi, per la fattiva collaborazione con l'Università di Macerata, che ha saputo riconoscere nel Polo Urbani una delle scuole in cui le pratiche di inclusione vengono adottate quotidianamente per tracciare un progetto di vita adatto alle necessità di ogni singolo alunno, perché "ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia" (Daniel Pennac).