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Igp delle calzature: comuni, sindacati e imprese ci credono e chiedono aiuto ai giovani. "Disegnate il logo da portare in Europa"

14 Aprile 2025

FERMO – Un consorzio, un concorso, un progetto: dare un volto, ovvero il logo, all’Igp del settore calzaturiero fermano-maceratese. E farlo con chi rappresenta il futuro del territorio.

Eleonora Ferracuti è la consigliera provinciale che si è presa in carico il percorso dedicato al ‘Consorzio calzaturiero fermano maceratese’, su delega del presidente Michele Ortenzi. “Vogliamo coinvolgere i giovani e renderli ancora più partecipi di un settore che caratterizza il territorio e che ha bisogno di nuova linfa”. Per i promotori, in testa c’è l’imprenditore Germano Craia, è un po’ come farli entrare nelle fabbriche, nelle aziende. “I giovani hanno un grande potenziale, dobbiamo renderli protagonisti” ribadisce.

Il come è semplice: creare il logo del Consorzio che lavora per l’Igp calzaturiero. “Nella locandina promozionale è inserito un qr code proprio per rendere più smart anche l’approccio. Noi abbiamo bisogno dele loro idee”.

Sono dieci i comuni all’interno del Consorzio: “Insieme vogliamo raggiungere la certificazione a livello europeo. Prima tappa a dicembre con il deposito della domanda al Mimit. Vogliamo essere tra i primi a ottenere l’eccellenza europea a livello di artigianato. Per farlo, ci serve un logo riconoscibile” precisa Germano Craia.

In palio ci sono 400 euro per il vincitore. “Ci rivolgiamo a tutti gli studenti delle scuole superiori di Fermo, hanno l’opportunità di disegnare qualcosa che rimarrà negli anni”. L’altro step riguarda il mondo imprenditoriale con cui dovranno scrivere il disciplinare dell’IGP “in modo da definire al meglio la calzatura fermano-maceratese. Ricordando che una volta scritto, non si potrà cambiare”.

La Regione Marche ci crede in questo progetto. Andrea Putzu, consigliere in quota FdI, sottolinea il lavoro di Craia: “L’Igp era pensato solo per l’agroalimentare, Craia è stato bravo a portarlo dentro l’artigianato. In Veneto stanno lavorando con il vetro di Murano, noi siamo impegnati nello sviluppo del consorzio calzaturiero, che ha l’obiettivo di supportare l’economia territoriale con un nuovo percorso”.

Ci sono sindacati, comuni, associazioni di categoria dietro il comune di Monte Urano che è il capofila fin dall’inizio del percorso. “Il logo è determinante, farlo insieme con le scuole è un’ottima iniziativa. Abbiamo bisogno di più protagonisti per arrivare al disciplinare di un consorzio che all’inizio non ha convinto tutti e che oggi invece sta diventando un vero riferimento. L’Igp è una opportunità soprattutto per i piccoli calzaturieri” aggiungono.

Soddisfatti i sindacati, in sala ci sono Uil e Cgil. “Tanti dei ragazzi coinvolti sono figli di chi lavora nel settore calzaturiero, questo è inevitabile. Da decenni il distretto fermano-maceratese, nonostante le crisi che si sono susseguite, è il più grande d’Italia. Finalmente portiamo termini come consorzio che in questa provincia sembravano impossibile usare. Anni fa si parlava di etichetta parlante, una forma di certificazione sicura per il cliente. L’Igp va verso questa strada” ribadisce Silenzi, per anni tra le voci più battagliere dentro le fabbriche.

Un concorso che vuole “fare vivere il settore rendendo parte della storia anche chi deve scriverne le nuove pagine. L’importante sarà creare un disciplinare di qualità” aggiunge Paolo Tappatà della Confartigianato che con la Cna ci crede consapevoli “che non sarà facile mettere tuti attorno a un tavolo” chiarisce il direttore Andrea Caranfa. Tavolo a cui deve sedersi anche Confindustria, come sottolinea lo stesso Craia.

È carico il sindaco di monte Urano Andrea Leoni che oltre a poter contare sulla Ferracuti in Provincia, ha delegato al suo vice la questione Igp “come segnale di attenzione. noi siamo certi che l’Igp sarà un collante”.

Annuiscono le assessore Bracalente di Porto Sant’Elpidio e Cerretani di Fermo che lasciano poi la chiosa al presindete Michele Ortenzi: “La Provincia ha scelto da tempo di accompagnare questo percorso e non a caso ho assegnato una delega specifica alla consigliera Ferracuti. L’obiettivo è di sposare ogni possibilità per agire e provare a invertire la tendenza. Quando si deve creare un disciplinare, è giusto discutere. Ma poi si deve andare avanti. Le aziende stanno rispondendo bene, come le scuole”.

I tempi sono stretti, i loghi vanno disegnato entro la fine della scuola. Nel mentre si lavora al disciplinare, decidere cosa merita di ricevere l’Igp: “Dobbiamo definire le fasi di lavorazione da inserire e molto altro, sarà una discussone seria e approfondita in cui anche i comuni, che poi dovranno verificare le proprie aziende, saranno protagonisti. Del resto - conclude Craia – è il territorio che si certifica”.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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