FERMO – Non sarà lei, Giorgia Latini, a chiudere la pratica. Ma di certo la futura onorevole potrà dirla di averla voluta, avviata a consolidata. Prosegue infatti l’iter della candidatura Unesco per i Teatri storici delle Marche, regione che vanta un primato per numero di strutture in relazione al territorio e alla popolazione.
Dopo l’ingresso a novembre nella tentative list, la lista che ogni Stato redige contenente i siti che vuole candidare a patrimonio dell'umanità, il percorso procede.
A marzo si è chiusa la raccolta del materiale bibliografico, ad aprile l’individuazione delle istituzioni, degli esperti, dei referenti territoriali e della rete pubblico-privata per l’avanzamento della candidatura. “Un passaggio fondamentale per definire i tavoli tecnici istituzionali”.
Tutto era partito con la mxi firma dei sindaci riuniti sul palco del Teatro dell’Aquila di Fermo. “La redazione del dossier e del Piano di gestione ultimato - spiega l’assessora alla Cultura della Regione Marche, Giorgia Latini - si trova ad una fase avanzata, con la schedatura dei 62 teatri storici marchigiani. Il prossimo obiettivo è chiudere anche questo step entro la fine del 2022. È importantissima per noi la collaborazione dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura così come quella dei territori, delle comunità e degli attori culturali delle Marche. D’altra parte uno degli obiettivi fondamentali è quello di riportare i teatri al centro della vita sociale, come luoghi di incontro, di idee e di creatività”.
L’assessora rivendica una serie di scelte politiche: “Abbiamo messo a disposizione interventi per oltre 2 milioni per i teatri, via fondi Fesr. Più un ulteriore milione di fondi regionali. “Inoltre attraverso ‘Innovateatri’ sosterremo progetti e programmi di recupero, restauro e riallestimento dei teatri, volti alla realizzazione di interventi di adeguamento impiantistico, messa a norma in materia di prevenzione incendi e adeguamento degli apparati scenotecnici e scenografici”.
C’è, poi il sostegno al funzionamento del Consorzio Marche Spettacolo (70 mila euro annui). “Ci crediamo perché siamo ricchi di questo patrimonio. Sta a tutti noi saperlo investire bene”.
Chi proseguirà il lavoro sarà Piero Celani, presidente Amat: “La nostra Regione, già definita la terra dei teatri, con questo progetto, potrà far tornare questi luoghi ad essere anche “espressione della coscienza delle nostre comunità locali, creando una forte comunione tra il pubblico e lo spettacolo vivente, riaccendendo la mai sopita voglia di spettacolo dei marchigiani, nel solco appunto, di questa grande presenza di teatri storici”.