FERMO – Bene, ma non troppo questa la lettura della Cna di Fermo dopo la chiusura dell’iter che ha portato alla definizione del PRRI (Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale) per l’area di crisi fermano-maceratese. Bene i 30 milioni totali stanziati, ma dubi sulla mancanza di risorse pe rle infrastrutture: “Ci auguriamo di capire bene anche quanto sarà destinato alle infrastrutture, perché uscire dalla condizione da “anno zero”, come è stata recentemente definita, in cui viviamo è fondamentale per ripartire” sottolinea il presidente Paolo Silenzi.
Senza strade si va poco lontano: “Il Fermano ha perso, tra il 2018 e il 2019, 179 imprese, di queste 68 erano manifatturiere. E nel Maceratese non va meglio: 278 imprese chiuse nel 2019, di cui 41 nel comparto calzaturiero”.
L’area di crisi complessa con le sue risorse è fondamentale, ma non è l’unica strada: “Si aggiunge un bando regionale non meno importante, che vede uno stanziamento di 5,6 milioni di euro: sono risorse disponibili a fondo perduto per le imprese dei principali settori del Made in Italy, cioè moda e legno, che intendono consolidare le loro esportazioni all’estero o sviluppare processi di innovazione. Per la presentazione della domanda di contributo c’è tempo fino al 10 marzo – spiega Migliore, che è anche il responsabile di CNA Federmoda per Macerata e Fermo – il bando finanzierà al 50% interventi di innovazione del prodotto o della linea di produzione finalizzati alla realizzazione di nuove collezioni che valorizzino in particolare il design, l’eco design, l’ideazione estetica, la progettazione, la prototipazione e la produzione personalizzata. Ammissibili anche interventi diretti a potenziare la presenza delle imprese marchigiane sui mercati internazionali”. Per ogni dubbio o consiglio, al Cna apre le sue porte.