MONTEGRANARO – “La ‘nuova’ azienda della famiglia Bigioni si sta rilanciando sul mercato. Ma Bigioni ci risparmi l’approccio paternalista sull’azienda che viene considerata ‘una grande famiglia’.
"La proprietà – sottolineano i sindacalisti Luca Silenzi (Cgil) e Francesco Interlenghi (Cisl) in questi mesi ha fatto esclusivamente i propri interessi e dopo aver rifiutato il ricorso agli ammortizzatori sociali ha proceduto al licenziamento della metà dei dipendenti, non dieci, ma sono almeno il doppio i lavoratori e le lavoratrici che si trovano oggi in disoccupazione”.
Sul numero però l’azienda precisa: “Sono dodici i dipendenti a cui abbiamo dovuto rinunciare”. Per i sindacati, tra l’altro, ci sarebbero “stipendi non pagati a chi oggi è al lavoro e due stipendi e il Tfr da pagare per chi è stato licenziato. Insomma, ci sono decine di persone che vivono solo grazie all’indennità di disoccupazione”.
Versione che non combacia con quella dell’azienda che precisa: “I dipendenti rimasti hanno ricevuto tutti gli stipendi, per quanto riguarda gli altri il ritardo è dovuto a questioni prettamente normative, essendo noi in attesa della 182 bis. Per cui è vero che mancano due mensilità, ma solo per questo motivo e appena sbloccato l’iter salderemo quanto dovuto.
Mi dispiace solo che non si sia chiuso un accordo con i sindacati, considerando che in 50anni di attività la Bigioni non ha mai avuto un problema con i dipendenti” conclude Ronny Bigioni.