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I ristoratori scendono in piazza: "Servono contributi, già perso un terzo dei posti di lavoro"

24 Ottobre 2020

MARCHE - I ristoratori marchigiani scendono in piazza. Stremati dalle strette anti-contagio, mercoledì prossimo si ritroveranno ad Ancona per dire che così non possono andare avanti.

#siamoaterra il nome della manifestazione nazionale, «senza slogan, urla, canti, bandiere, offese e violenza», a cui gli esercenti della nostra regione hanno aderito. Organizzata da Confcommercio-Fipe, toccherà diverse città italiane. Un estremo tentativo di sensibilizzare il governo sulle difficoltà di un settore che, già provato, ora rischia di perire.

Le regole introdotte dal nuovo Dpcm stringono, difatti, ancor più le maglie della ristorazione. Se l’orario di chiusura dei locali, fino a nuovo provvedimento, resta fissato a mezzanotte, è stata accorciato alle 18 quello per il consumo in piedi. Non solo. L’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli, vieta il consumo di cibi e bevande in tutti i luoghi pubblici, se non si è da soli. Un’ulteriore stretta che colpisce il settore. 

«I dati parlano chiaro – spiega il direttore di Confcommercio Marche, Massimiliano Polacco – e non è più possibile attendere oltre. Per questo, abbiamo deciso di mobilitarci pubblicamente e di scendere in piazza in maniera silenziosa, ma fortemente simbolica. È necessario far capire quanto sia indispensabile un intervento immediato con contributi a fondo perduto per compensare le perdite di fatturato dei pubblici esercizi. Comprendiamo l’emergenza sanitaria e la gravità del momento, ma è impensabile che l’unica ricetta per contrastare la pandemia sia quella di chiudere tutto o di generare una psicosi di massa».

Numeri alla mano, Polacco ricorda quel terzo di lavoratori marchigiani che, occupati nel 2019, a settembre non sono stati reimpiegati e i cinquemila contratti a termine che, quest’anno, non saranno confermati.

«Dati drammatici – per il direttore di Confcommercio Marche – che danno la misura della situazione reale delle imprese e dimostra non solo che il settore della ristorazione e pubblici esercizi è tra i più colpiti a causa della pandemia e delle misure di contrasto alla diffusione del virus, ma anche che, subito dopo l’estate, moltissime attività di ristorazione hanno chiuso i battenti o lavorano al minimo lasciando a casa i dipendenti. Centinaia di migliaia di posti di lavoro che rischiano di essere cancellati definitivamente».

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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