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I rifiuti di Roma verso le Marche: accordo tra regioni e ministro per evitare una capitale sommersa

14 Giugno 2021

Arriva l’aiuto da fuori casa per la sindaca Virginia raggi e il Movimento 5 Stelle che non vuole nuove discariche ma non sa dove mettere l’immondizia.

I rifiuti di Roma si spostano in sei regioni per evitare l'emergenza estiva e una capitale invasa dalla spazzatura. “La società E. Giovi, che lavora circa 1.200 tonnellate di rifiuti al giorno, ha individuato operatori in altre regioni in cui smaltire”.

E così i rifiuti trattati nell'impianto di Malagrotta prenderanno strade extraregionali e sono in via di definizione accordi con impianti in Abruzzo, Marche (Fermo per anni ha fatto cassa con i rifiuti romani, mentre nel 2019 ha incassato Relluce nel Piceno, ndr), Puglia, Friuli Venezia Giulia e Lombardia. In totale 36.000 tonnellate di scarti. La decisione coprirà il fabbisogno della capitale da luglio a dicembre 2021.

“Per il trattamento e lo smaltimento, invece, la Regione Lazio ha già sottoscritto intese con l'Abruzzo per 70.000 tonnellate e con la Toscana per 13.500 tonnellate, mentre si sta attivando anche un altro accordo con la Campania per 20.000 tonnellate di rifiuti di Roma, sempre nel periodo luglio-dicembre 2021. Queste misure – spiega l'assessore Valeriani - consentiranno di mettere in sicurezza la città di Roma per i prossimi sei mesi”.

La Regione però richiama alle sue responsabilità il Campidoglio e la Città metropolitana che “devono indicare un sito dove realizzare una discarica di servizio per il Comune capitolino e un'altra per gli altri 120 comuni del territorio provinciale. Continuiamo a credere, infatti, che questo tempo vada assolutamente utilizzato per dotare Roma di tutti gli impianti necessari a renderla autosufficiente nella gestione dell'intero ciclo dei rifiuti. Anche perché queste soluzioni richiedono dei rilevanti costi aggiuntivi, che verranno sostenuti interamente da Ama, vale a dire che saranno a carico dei cittadini romani attraverso il pagamento della Tari”.

Insomma ancora una volta la capitale ricorre ad un provvedimento tamponi per scongiurare un'emergenza sanitaria senza riuscire, nonostante annunci ed impegno, a chiudere il ciclo dei rifiuti. A mediare tra Regione e Comune, in particolare sull'annosa questione di trovare un sito per la discarica della capitale dopo la chiusura di Malagrotta, era stato il Ministero della Transizione Ecologica.

Ma il nodo non è ancora sciolto e il tema cruciale rimarrebbe sempre la discarica all'interno dei confini di Roma Capitale. Resta ancora da definire dunque la soluzione di lungo periodo con l'indicazione di due aree adeguate per gli impianti di smaltimento, una in provincia e l'altra proprio all'interno del Comune di Roma.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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