di Raffaele Vitali
SANT’ELPIDIO A MARE – Diego Della Valle ha riportato la Tod’s al centro del circo mediatico del dorato mondo della moda. Lo ha fatto in maniera dirompente nel giro di poche settimane e con due sole mosse.
La prima è stata l’ingresso di Chiara Ferragni. Che forse si occuperà di progetti di solidarietà, ma intanto seduta su una panchina è il miglior spot per bore, scarpe e vestiti made in Casette d’Ete. A riprova che il primo obiettivo è avvicinare i giovani ai prodotti che vivono nel mondo affezionato degli over 40. “Non è un’operazione commerciale, la Ferragni – ribadisce mr Tod’s - ci aiuterà a parlare con chi non ha ancora compiuto 30anni, poi ci muoveremo tra welfare e sostenibilità”.
La seconda è stato l’aumento di quote societarie in mano a Lvmh, il colosso della moda che possiede i principali brand mondiali, incluso Louis Vuitton. Un investimento da oltre 70milioni per Arnault per arrivare al 10% del gruppo Tod’s, a 21 anni dall’ingresso con le prime quote. “Un’operazione quasi simbolica, ma valuteremo se si può fare qualcosa insieme in futuro. Nel caso lo faremo volentieri”.
Sono bastate queste poche parole dette al Corriere della Sera per aprire il bailamme del mondo della Finanza su possibili piani di cessione. Ma nulla di più lontano dalla mente di Della Valle, che non ha alcuna intenzione di cedere l’azienda. Anche se Goldman Sachs (da M&F, ndr) dà un 15% di possibilità che si completi una operazione di questo genere.
In realtà Della Valle si è mosso per mandare un messaggio ai mercati che hanno apprezzato. E pure tanto. Basti dire che le azioni si stanno riavvicinando alla quota di 40 euro ad azione. Della Valle si conferma un ottimista: “Oggi siamo come nei rally, sempre pronti a usare freno e acceleratore. Ma sono sicuro che il secondo semestre del 2021 ci può sorprendere anche in positività”.
Se poi si guarda al 2022, i dubbi scompaiono: “Il prossimo anno se tutto va come deve è di ripartenza fortissima. Per questo nessuno oggi deve svendere, tantomeno noi che abbiamo costruito con decenni di lavoro l’azienda”.
Guarda in casa Tod’s, ma anche fuori: “Sacrifici nei fatturati per stare attenti a non fare danni. Vale per noi e tante altre aziende a cui faccio i complimenti perché nessun ha mollato una virgola. Era fondamentale per la moda confermare Milano, altrimenti qualche capitale straniera si sarebbe subito mossa per appropriarsene”.
Con il giusto approccio, il futuro per Della Valle sarà migliore: “Ho figli e nipoti giovani, mi sento in obbligo di togliere ai giovani il problema del futuro, di dargliene uno tranquillo, con la possibilità di lavorare e affermarsi. Il mio impegno è quello di dare un esempio di dignità e di come le cose vanno fatte”.
Poi se la politica aiuta, tutto sarà più semplice: “C'è gente per bene e sveglia ben reputata fuori dall'Italia. Generalizzare sulla ‘mala politica’ non dà merito a chi lavora in silenzio. Ora servono meno critiche a chi governa e più sostegno. La reputazione che abbiamo fuori dall’Italia è figlia di chi ci ha governato”.
@raffaelevitali