di Francesca Pasquali
FERMO - Una stagione di ripresa. Coi turisti stranieri rimasti a casa e gli italiani che ne hanno ampiamente compensato l'assenza. Una stagione col segno più, quella fatta registrare dalle Marche, che hanno riconquistato i vacanzieri.
Non solo nei mesi clou di luglio e agosto, ma anche a giugno e settembre. Quest'ultimo, soprattutto, è quello che s'è chiuso coi numeri migliori rispetto al passato. Le somme dell'estate 2021 sono state tirate stamattina in Regione dal presidente Francesco Acquaroli che ha tenuto per sé la delega al Turismo e che ha parlato di «una stagione viziata da un contesto complicato e completamente preclusa al turismo straniero» e di «una lettura che va presa con le molle e letta con intelligenza».
Premesse a parte, «i dati sono molto positivi, più che comparabili con quelli delle stagioni 2020 e 2019 e creano un buon presupposto per la stagione 2022». S'è detto «molto soddisfatto anche del dato di settembre, che dà una particolare spinta a percorrere l'impostazione della destagionalizzazione», Acquaroli, che ha sottolineato come «la nostra regione è stata tra le più cliccate e ricercate sui mezzi digitali». Per il presidente significa che «le campagne di promozione hanno dato riconoscibilità alla regione e creato interesse, facendoci crescere in mercati che prima non ne avevano verso di noi e in un percorso verso una strategia finora non così marcata».
Numeri alla mano, da gennaio a settembre gli arrivi (il numero dei turisti presenti) sono stati 1.776.765 (+22,67%), le presenze (il numero di pernottamenti) 8.850.253 (+24,92%) rispetto agli stessi mesi del 2020. Vacanze, cioè, durate in media una settimana. Scorporando i dati, emerge che quello estivo è stato un turismo quasi tutto nazionale (1.575.969 italiani contro 200.796 stranieri).
Le percentuali parlano, però, di un forte recupero del turismo straniero rispetto all'anno scorso (+54,94%), a fronte di un +19,50% di quello nazionale. I dati dei mesi clou hanno fatto registrare un +107,08% (1.196.834 presenze) a giugno, un +31,75% (2.440.761) a luglio, +12,92% (3.016.975) ad agosto e +16,06% (1.095.522) a settembre.
Confrontando il report con quello del 2019, cioè prima della pandemia, l'unico segno negativo è quello di giugno (-17,09% arrivi e -18,61% presenze). Un calo quasi tutto dovuto all'assenza degli stranieri (-61,72% arrivi e -66,31% presenze). Assenza, peraltro, costante in tutti e quattro i mesi estivi, ma più attenuata a settembre (-10,35% arrivi e -18,40% presenze). In crescita, sempre sul 2019, i dati di luglio (+16,97% arrivi e +1,02% presenze), di agosto (+4,57% e +5,12%) e di settembre (+15,03% e +25,79%).
Quanto alle provenienze, ha spiegato il neodirettore del Dipartimento dello sviluppo economico, Raimondo Orsetti, sul fronte nazionale, conferme sono arrivate da Lombardia, Lazio, Veneto e Piemonte. «Il fatto che il turismo di prossimità ci abbia premiato significa che la campagna promozionale voluta dal presidente è andata a buon fine», la sintesi di Orsetti.
Su fronte estero, la maggior parte dei turisti proveniva da Germania, Paese Bassi, Francia, Belgio e Austria, con la «grande sorpresa» della Svizzera «con cui stiamo lavorando per collegamenti ferroviari organizzati» e dalla Polonia «con cui dal 30 ottobre abbiamo introdotto un volo per Cracovia».
Nonostante «la mancanza di un aeroporto centrale che possa far confluire i turisti stranieri», per il consulente al turismo Gianluca Caramanna, «il dato è doppiamente valido per l'attenzione dei turisti a venire nelle Marche, dove non si viene per caso, ma come destinazione finale della vacanza».