FERMO – Gesù bambino subacqueo dentro le piccole cisterne. E con lui c’è quello scolpito nell’alabastro, “un marmo morbido che crea giochi di luce incredibili”, quello circondato da plastilene e quello con il classico muschio, fino al bambinello realizzato all’uncinetto. Poi c'è quello che fa riflettere sulle tensioni tra palestinesi e israelaiani e quello che riproduce la basilica di Norcia distrutta dal sisma: ecco alcuni dei pezzi da non perdere all’interno di ‘Fermo città del presepe’.
Sono 56 le opere realizzate dagli ‘Amici del presepe’ guidati da Natalino Mattietto, affiancato da Domenico Nucci e Donatella Pieragostini. “Un mese di lavoro intenso, fino a notte fonda, per allestire questa mostra e perfezionare i capolavori. Che sono tutti nuovi rispetto alle edizioni passate” sottolinea Mauro Nucci, presidente della Pro Loco.
L’obiettivo è superare le 20mila presenze di un anno fa. E la strada è già quella giusta: “Abbiamo numerosi pullman di visitatori che si sono prenotati”. Entrare nelle piccole cisterne, a pochi metri dall’arco di piazza del Popolo permette così di viaggiare nel mondo dei presepi, dove la mano della persona si abbina alla magia del messaggio che c’è dietro ogni natività.
Che troneggia sul muro con il nuovo quadro realizzato da Maria Teresa Eleuteri. “Possiamo dirvi solo grazie per il vostro lavoro, per renderci partecipi ogni anno di questa meraviglia” concludono i consiglieri Rocchi e Iacopini in rappresentanza. Dell’Amministrazione che con forza da anni crede in questa mostra che quest’anno sarà aperto tutti i giorni. E da domani il ritorno in vita del maxi presepe meccanico del don Ricci.