MONTEGRANARO – Il ritorno della musica ‘alta’, quella degli ‘Amici della Musica’ di Montegranaro, l’associazione guidata da Oddo Mantovani e che ha in Francesco Di Rosa, primo oboista dell’orchestra di Santa Cecilia, il suo faro.
“Questa pandemia ha interrotto il nostro lavoro, ma per fortuna non ci ha toccato fisicamente. La nostra è un’opera meritoria, questo è realizzare una stagione concertistica da 25 anni di livello internazionale” sottolinea il presidente Oddo Mantovani che auspica un ringiovanimento dell’associazione, ma intanto punta sul team consolidato.
“Chiaro che senza Francesco Di Rosa non saremmo qui. Tutto questo meriterebbe un’attenzione anche maggiore, inclusa quella delle televisioni nazionali visto che abbiamo concerti stabili il cui peggiore è di livello mondiale” riprende Mantovani.
L’amministrazione conferma la sua vicinanza. “Siamo dentro l’ex ospedale, un luogo bellissimo in cui la cultura ha la sua casa. Tanta musica, ma anche arte nei prossimi mesi con l’Associazione 2000. In attesa della prosa e del Veregra, la stagione della musica è il nostro apice” prosegue Endrio Ubaldi che a Di Rosa può solo dire grazie, anche perché sarà sul palco più volte insieme con amici che si muovono tra i teatri di mezzo mondo. “Non mancherete di stupire il pubblico e aiuterete il rilancio del teatro La Perla dopo il lungo periodo pandemico” aggiunge il sindaco. “L’impegno è avvicinare ancora di più i veregrensi ai vostri concerti, portando anche gli allievi del conservatorio con cui vogliamo crescere nella relazione” chiosa l’assessora alla Cultura Monia Marinozzi.
Consulente d’eccezione per gli ‘Amici’ è Giuseppe Nuciari, ex funzionario alla cultura di Montegranaro, oggi sostituito da Alessandra Levantesi. Cinque i concerti in programma, quattro domeniche e un sabato, come da tradizione dopo i tre concerti in piazza dell’estate che saranno bissati. Nel dettaglio entra Francesco Di Rosa: “Noi partiamo dalla qualità”.
Il 21 novembre alle 17.30 il momento romantico: “Dedichiamo l’apertura a Ezio Bosso, un grande amico mio personale e dell’associazione. Due concerti e tanto tempo dedicato a noi tutti. Sul palco un grande amico di Bosso, Relja Lukic, violoncellista che ha dedicato musiche importanti al grande pianista scomparso durante la pandemia. Nel suo concerto si muoverà tra Bach e Glass, oltre che tra le note scritte da Bosso. Vedrete che sarà qualcosa di indimenticabile”.
Il 19 dicembre torna Andrea Oliva, primo flauto dell’Orchestra di Santa Cecilia, invidiato nel mondo, insieme con il Quartetto Adorno. A gennaio, il 23, la Form. Il 26 febbraio ecco Francesco di Rosa con i solisti di Kiev, orchestra nazionale da camera ucraina. “Unico concerto di sabato sera, perché apre una tournée in Italia. Ci sarà anche la prima esibizione mondiale di un brano per oboe scritto da un compositore abruzzese, Bellafronte”. Infine Di Rosa e Meloni, primo clarinetto della Scala, e un pianista giapponese, il 27 marzo in un viaggio tra Verdi e Rossini. A diposizione 430 posti.
Supporto nella produzione è Tam, “una collaborazione fondamentale”. Non ci saranno gli abbonamenti, ma prevendita e biglietteria. Per Di Rosa, un ultimo messaggio al Comune: “Se mantengono l’impegno per noi è già importante, non possiamo chiedere l’impossibile. Sanno bene il valore dei concerti. Noi ci saremo, per cui avanti così. Sapere che siamo un bene per la comunità è il premio al nostro impegno. Noi torniamo a regalare emozioni a chi ha vissuto momenti difficili, diamo un nutrimento a corpo, mente e spirito”.
È stato complicato portare artisti o amicizia e voglia di suonare vincono su tutto? “Sono partito tardi, ma in una settimana ho organizzato tutto. I grandi amici non riescono mai a dire di no. Magari qualche cambiamento per le date, ma posso dire solo grazie a tutti”. e in chiusura Mantovani, sorridendo: “Suonano nel mondo, ma poi arrivano a La Perla, si sentono onorati di farne parte”.
Per l’associazione, oltre ai cinque concerti, nuovi programmi, anticipati dal socio Gianfranco Mancini: “Vogliamo che la sede torni a essere un punto di incontro, dobbiamo vivere anche oltre i concerti. La prima idea è relazionarsi di più con il mondo della scuola, aprendoci alle classi per lezioni che facciano conoscere gli strumenti; la seconda è una collaborazione con la biblioteca comunale, arricchendola con libri di musica e dischi; la terza è la pubblicazione di un volume in cui raccontare i 25 anni di vita dell’associazione.
r.vit.