di Raffaele Vitali
PORTO SANT’ELPIDIO – Porto Sant’Elpidio fa da sé. Un pool si mette a disposizione per vaccinare gli elpidiensi. “E li vaccineremo tutti entro quattro mesi”.
La dottoressa Carpiceci, coordinatrice dell’equipe territoriale dei medici di base e pediatri di Porto Sant’Elpidio, Marco Traini, presidente farmacie comunali, Ezio Montevidoni della Croce Verde con Giampiero Vagnoni e Renata Del Bello della Res Nuova ricerca sono al fianco del primo cittadino Nazareno Franchellucci.
“A novembre la prima esperienza con il centro tamponi che ha unito laboratori privati e sistema pubblico. quel giorno abbiamo capito che sarebbe stato il primo step di un percorso che avrebbe portato alla vaccinazione di massa. E questo avverrà” spiega Franchellucci.
Il centro vaccinale verrà allestito nei prossimi giorni all’interno del palazzetto, che permette di avere una sala di attesa pre e post vaccino. “Vista anche l’imminente riapertura delle scuole, annunciata da Draghi, non potevamo puntare su palestre legate alle scuole” precisa il sindaco.
Franchellucci lancia un appello ai colleghi sindaci fermani: “Senza chiedere e senza pretendere, una città si deve mettere al fianco della sanità pubblica. Sono convinto che la seconda realtà della provincia non possa che farsi trovare pronto. Noi saremo a disposizione dei nostri cittadini e delle categorie particolari che avranno priorità. Saremo attivi dal 7 aprile” ribadisce il sindaco e grazie alle Farmacie comunali avremo una precisa organizzazione degli aspetti organizzativi.
Quali categorie, in che tempi e che modalità? “Sono quattro mesi che ci siamo rodati con il servizio dei tamponi rapidi. Porto Sant’Elpidio ha 27mila abitanti, tolto lo 0-18 e gli ultra ottantenni, si parla di 18-20mila persone da vaccinare. Cominciamo dai domiciliari, che vanno conclusi entro l’11 di aprile, poi si passa agli estremamente fragili e ai fragili. A quel punto si proseguirà per fasce d’età, di cinque anni in cinque” precisa la dottoressa.
“Impensabile farlo negli ambulatori, per questo ho parlato con il sindaco che si è attivato. Il palasport è diventata la struttura migliore. ci sono quattro ingressi, uno raggiungibile anche da auto, per fare anche vaccinazioni in drive in. Ci sono i bagni e lo spazio per muoversi in sicurezza, osservando le persone”.
Ci saranno turni di 6 ore per medico, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Ogni turno è composto da due dottori, una infermiera professionale e un amministrativo. “Dalle 12 alle 16 possiamo recuperare persone ritardatarie o che hanno avuto problemi o inseriti in liste. La prenotazione si fa tramite il portale delle poste. L’Asur ci fornirà l’elenco di persone e il numero di vaccini congrui”.
AstraZeneca e Modena sono i due vaccini che avranno a disposizione. “Da metà aprile dovrebbe arrivare anche Johnson. In quattro mesi vaccineremo tutta la città, questo perché tra noi medici ci siamo messi d’accordo, condividendo anche le peculiarità dei pazienti più complicati che potrebbero non poter usare AstraZeneca. Cercheremo poi di stabilire copie fisse, sia al palasport sia in laboratorio”.
Il ruolo della Croce Verde è importante, perché mette a disposizione una ambulanza durante le ore di vaccinazione per potere rispondere a eventuali problemi. “Siamo a disposizione anche per aiutare Fermo e la sede centrale” aggiunge la responsabile dell’equipe medica. E stando così le cose, il direttore Livini nel suo piano vaccinale, fornito ieri alla stampa, poteva anche inserire già il punto elpidiense.
Che tra l’altro non sarà l’unico, come annuncia la dottoressa: “I medici si stanno organizzando a Montegiorgio nell’ospedale, mentre Porto San Giorgio come noi punta sul palasport. Più complicata la situazione e Sant’Elpidio a Mare, fondamentale è la coesione tra noi medici. Difficile invece per altre zone del territorio, penso anche a Petritoli, dove mancano i medici di base, oltre che il pediatra”.
I venti medici elpidiensi si mettono quindi a disposizione per garantire circa 200 vaccini al giorno a macchina rodata. “Ricordo che, per esempio, Moderna va usato entro sei ore, non possiamo permetterci di buttarlo via. Se avanza una dose, chiamiamo quelli della categoria successiva in lista” precisa la dottoressa.
Che incassa il grazie del sindaco: “Il mio ruolo conta il 10% e si aggiunge a quello delle Farmacie comunali e protezione civile. Il 90% lo fanno i medici di base e pediatri. In questa fase se il sindaco chiama l’Asur e chiede un centro vaccini, l’Asur risponde che è complesso, con una organizzazione così invece diventiamo parte attiva e utile” conclude Franchellucci.