FERMO – Amarezza. Trapela dalle parole di don Vinicio Albanesi che aveva organizzato un incontro sul tema del ‘welfare umano’ con i leader nazionali dei partiti. E che si è scontrato con i loro impegni, con segreterie che rimandavano la conferma e che alla fine l’hanno negata, spingendo il fondatore della Comunità di Capodarco a rinviare l’evento.
Peccato, soprattutto per i politici, che avrebbero potuto capire davvero qualcosa in più e incassare, come da titolo, ‘Consigli gratuiti per il prossimo governo'. “Siamo rimasti in agenda, da qui la conclusione di non avere l’adesione” sottolinea don Vinicio.
Il motivo del ‘mancato interesse’, il monsignore che dà voce agli ultimi lo trova nei programmi: “Abbiamo capito che i temi della sanità e dell’assistenza non avevano meritato, in alcuni casi, nemmeno una riga di capoverso. Avete scelto di sentire tutti gli altri, eccetto quelle persone (una diecina di milioni) che non contano nulla: anziani non autosufficienti, carcerati, immigrati, tossicodipendenti, malati psichiatrici, famiglie disgregate, minori in difficoltà”.
Critiche dure, ma basate sui fatti: “Avete continuato a inseguire il sogno del benessere; per questo avete inventato slogan e promesse che sapete bene essere piccole e grandi bugie. Avrete voti e consensi, ma avrete anche il peso di quanti sono considerati un nulla, spesso giudicati con disprezzo”.
In una fase così difficile, in cui è evidente che i costi delle energie fanno paura, quello che accadrà don Vinicio ce l’ha ben chiaro: “Nelle difficoltà chi è penultimo diventa ultimo, chi è ultimo è un “non capiente”. Di questo volevamo parlare con voi: con rispetto e con ascolto. Speriamo un’altra volta”.
Anche perché don Vinicio Albanesi non si ferma: “Noi continuiamo nel nostro impegno: sappiamo bene come funziona il mondo, peccato che le prospettive future non sono proprio rosee: invecchiamento della popolazione, denatalità, violenza, problemi ambientali, aziende piccole, mancanza di materie prime”. Ma di questo, meglio non parlare. Soprattutto con chi ne sa.
Raffaele Vitali
