FERMO – L’importanza di qualcosa la si comprende spesso nelal sua mancanza. Ed è per questo che rivedere in campo centinaia di under 14 che giocano a basket sarà un bel segnale di ripartenza. Torna il Torneo internazionale di minibasket Città di Fermo. La 14esima edizione è un segnale di ripartenza. “Un’emozione, dopo due anni si torna in piazza con lo sport” esordisce Alberto Scarfini, assessore allo Sport guardando i baby atleti di tre categorie.
“È un dono ricominciare a fare quello che ci piace. Arriveranno tanti ragazzi da fuori, anche dall’estero animando le palestre e la piazza. Si colora la città, si dà il via all’estate” aggiunge. Marco, Maria e la Fermo Basket hanno avuto coraggio. La forza di rialzarsi e ricominciare è fondamentale. Un sacrificio enorme, anche degli sponsor e di noi come amministrazione.
“Lo sport è ricettività, ma soprattutto è condivisione di gioia. E dopo il Covid tutto ha un valore in più” aggiunge la responsabile del Coni.
Marco Marilungo, presidente e coach dell’Asd Basket Fermo presenta la competizione: “Non era facile far venire le squadre da fuori. Abbiamo avuto due defezioni per casi Covid, che è ripartito. Ma siccome non volevamo far morire l’iniziativa, abbiamo deciso in società grazie a Maria, Roberto, Marco e i dirigenti, di fare un investimento comunque e scendere in campo”.
La squadra dalla Polonia è partita, ci sono 40 persone che stanno arrivando, “è una bella cosa” e si commuove. Tre categorie: esordienti, under 13 e under 15. Il presidente Lanciotti ci ha messo a disposizione una palestra a Porto San Giorgio, noi collaboriamo anche con Monte Urano e Montegranaro. Non è stato facile formare i gruppi dopo la pandemia, ma insieme ci siamo riusciti” ribadisce.
Le squadre: due da Cracovia, 4 da Roma e le altre marchigiane, inclusa Ancona. “Torneo di buonissimo livello, ci sono squadre forti ai vertici regionali. E siamo astati invitati come Basket Fermo a Cracovia a settembre, una nuova esperienza per i nostri giocatori”. Un torneo che manda un messaggio al sistema: “La base del basket sono i giovani, forse è ora che chi comanda lo ricordi”.
L’ultimo grazie è per don Michele: “Le nostre squadre mangeranno al san Carlo. E infine grazie alle famiglie dei ragazzi che ci sostengono e l’hanno fatto in questi due anni difficilissimi”.