FERMO – Ha ancora senso parlare del 2023? Poco, considerando i numeri del 2024. Ma aiuta a capire il mondo in cui si era e quello in cui, peggiorato, si muove l’economia. Il centro studi di Intesa San Paolo ha quantificato l’export dei nove distretti industriali delle Marche, il risultato è un +0,8% totale per quasi 4,8 miliardi di euro.
Tecnicamente meglio del resto dell’Italia, dove i distretti hanno chiuso con un -0,1%. Il miglior dato è quello della pelletteria di Tolentino (+16,4%). A seguire Jeans Valley del Montefeltro (+14,7%); Abbigliamento (+14,2%); Strumenti musicali di Castelfidardo (+9,4%); Macchine utensili e legno di Pesaro (+1,4%); Calzature di Fermo +1,4%.
E qui, intesa ricorda un dato che farebbero bene a memorizzare in primis gli esponenti di Confindustria Ancona, che stanno frenando il lavoro regionale per il settore moda: le scarpe da sole valgono 1,6 miliardi di euro di export.
Chiaro che poi ci sia bisogno di un supporto al ‘bianco’, ovvero gli elettrodomestici che hanno perso quasi il 6%. Ma il peso della moda e delle calzature in particolare è innegabile, tanto che l’assessore Antonini ha convocato un tavolo tecnico ad Ancona in tempo record dopo il confronto avuto con i rappresentanti di Confindustria Fermo e Macerata, e dopo le sollecitazioni delle settimane scorse di Cna e Confartigianato.
A livello di mercati, nel 2023 si è esportato nei paesi maturi per un +0,1% sul 2022 per una crescita di 1,8 milioni di euro. Nelle economie emergenti +1,8%, equivalente a un aumento di 34,5 milioni di euro. Tra i principali paesi di sbocco: Francia (+11,8%); Spagna (+7,6%); Federazione russa (+14,7%); Turchia (+26,2%).
Cali, invece, in Germania, Stati Uniti e Cina rispettivamente del 2,7%, 13,4% e 30,9%. “Le imprese marchigiane si sono dimostrate resilienti. La diversificazione produttiva – spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo - la presenza di piccole e medie imprese (Pmi), distretti industriali e filiere di prossimità deve continuare a rappresentare un punto di forza. Un sistema che come banca supportiamo con programmi mirati di sostegno all’export e all’ingresso in nuovi mercati”.
r.vit.