FERMO – IL contadino con la doppietta. Non solo zappa e rastrello, nelle Marche i contadini hanno licenza di uccidere i cinghiali. “La Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso al Tar delle Marche contro la legge regionale che autorizza gli agricoltori muniti di licenza di caccia a partecipare all'abbattimento dei cinghiali all'interno delle proprie aziende” spiega la Coldiretti Marche.
Contro il provvedimento avevano fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale alcune associazioni ambientaliste, sostenendo che l'estensione ai proprietari dei fondi della possibilità di prendere parte all'attività di selezione prevista dall'articolo 25 della legge fosse di fatto incostituzionale. Una tesi che la Consulta ha ora respinto, aprendo di fatto la possibilità per tutte le Regioni di seguire l'esempio delle Marche. “La popolazione dei cinghiali è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni e nella dorsale appenninica, la concentrazione media sale a un animale ogni cinque abitanti” prosegue. Il risultato è che nelle campagne si registrano ogni anno danni stimati in almeno 200 milioni alle colture, senza contare i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie e soprattutto gli incidenti stradali in grande aumento.