FERMO – Novantaduesima edizione del calendario dell’Arma dei Carabinieri, “per noi è un modo con cui entriamo anche nelle case dei cittadini”. Un calendario che non è uscito solo dal 1944 al 1949. Viene stampato in 1.2 milioni di copie e in otto lingue, le europee oltre a cinese, giapponese e arabo.
“Quest’anno è dedicato ai giovani e al rapporto dei carabinieri con i giovani, oltre che dei genitori con i ragazzi. Cerchiamo di superare le difficoltà comunicative”. Per farlo è stato scelto uno dei più bravi scenografi e grafici italiani di livello internazionale, Marco Lodola, a scrivere è stato Maurizio De Giovanni, l’autore dei bastardi di Pizzofalcone.
“Ogni mese – spiega il comandante provinciale, Gino Domenico Troiani, affiancato da tuti i vertici, inclusi i comandanti della compagnia di Montegiorgio e Fermo – ha come filo conduttore quella del rapporto tra un maresciallo di stazione, rimasto vedovo, con il figlio. Il padre racconta così la vita che affronda, passando dal branco al bullismo, dalla violenza sulle donne al consumo di droghe e lo fa attraverso una lettera che si chiude sempre con un ‘ti voglio bene’”.
Il commento tra le pagine di De Giovanni è spesso toccante, soprattutto a dicembre: “Il volersi bene è un sintomo di debolezza? Tutt’altro, il vero valore è trasmettere il bene, non fare la voce grossa”. Un calendario che trasmette valori ai giovani, sperando che li condividano e li portino poi nel futuro. come sempre non è un prodotto unico, c’è anche il calendario da tavolo è dedicato ai borghi più belli d’Italia, con novembre che brilla con l’immagine del belvedere di Torre di Palme.
E poi il planning dedicato alle missioni all’estero dei carabinieri, ce ne sono 900 impegnati tra le 22 missioni internazionali in 16 teatri operativi e nelle sedi diplomatiche dove assicurano la sicurezza dei luoghi e la scorta al personale delle ambasciate, e infine l’agenda.
“Tutto questo non costa nulla al cittadino italiano (3 euro). Gli autori collaborano in maniera simbolica ed è autoprodotto dall’ente editoriale dell’Arma dei carabinieri che pubblica ‘Il carabiniere’. Il ricavato della vendita va all’ospedale di Napoli e all’opera di assistenza dell’arma dei carabinieri”.
Il calendario è ormai un pezzo da collezione. “Tra cellulari e social, il dialogo sta venendo meno, per i carabinieri è davvero un tentativo per recuperare il rapporto. E farlo con messaggi positivi che di certo passano dallo stare lontano dai branchi e vicini ala cura del prossimo” conclude Troiani.