FERMO – Inizio con sorpresa per il match tra Fermana e Legnago: in campo tra gli undici titolari c’è Giordano. Il neo acquisto, 25enne mediano, prende in mano il centrocampo canarino. Obiettivo tre punti, ha detto prima del fischio d’inizio mister Cornacchini. E tre punti, in rimonta, sono arrivati rendendo così la classifica più bella alla fine del girone di andata.
LA DORMITA
I piani cambiano dopo due minuti, quando i biancoazzurri passano incredibilmente in vantaggio. Rimessa laterale lunga che arriva nel cuore dell’area piccola. Tutti guardano il pallone, nessuno si accorge di Antonelli, lasciato solo da Mordini, che raccoglie con il piatto sinistro e anticipa tutti. Immobile Ginestra, che forse poteva farla sua.
IL PAREGGIO
La Fermana incassa, Cornacchini si arrabbia. E i canarini iniziano pian piano a carburare. Da un cross di Mordini, proprio lui, nasce l’azione del pareggio. La palla arriva in mezzo all’area e al difensore del Legnago, in ritardo, non resta che spingere platealmente da dietro Cognigni. Calcio di rigore affidato a Neglia che spiazza Pizzignacco.
SENZA EMOZIONI
Anche se gioca in fascia, il più pericoloso dell’attacco è sempre l’ex Bari. Boateng avrebbe il vantaggio della velocità sul sempre presente Perna, ma non viene sfruttato. Bene si muove Cognigni, che è tornato il perno a cui affidarsi spalle alla porta. Dopo l’uno due, le squadre si accontentano e tornano a studiarsi. Qualche folata, soprattutto del Legnago che ha ottime geometrie, ma è al 42’ che arriva l’occasione d’oro. Neglia carica il tiro e da fuori area, dopo aver ricevuto il pallone da Iotti al termine di una cavalcata a due con De Pascalis, sfiora il palo con portiere battuto.
IL VANTAGGIO
Durante l’intervallo la temperatura crolla, con un vento gelido che diventa padrone del Recchioni. Non resta che correre. E Grossi infiamma dopo tre minuti il Recchioni con una progressione inaspettata e tiro a botta sicura che il portiere devia in angolo. Ma il gol era nell’aria. Neglia batte, Cognigni si alza in area e fa da torre per Boateng che tutto solo a un metro dalla linea di porta non può che fare gol.
Lungo abbraccio, che si ferma però quando tutti si accorgono che Cognigni resta a terra. Zoppica, caviglia girata, probabilmente atterrando dopo il prodigioso stacco. Zoppica, fa il giro del campo all’esterno per riprendersi, vuole giocare. Cornacchini lo osserva, premia la voglia e lo lascia in campo.
NUOVO ASSETTO
Chi esce è invece Grossi, luci e ombre, ma in realtà di palloni ne ah giocati poco, più presente il compagno di reparto Graziano che è cresciuto minuto dopo minuto. Al 18’ Cornacchini cambia assetto, inserendo Demirovic per Boateng, che tolto il gol non si è proprio visto. La Fermana lascia il 4-4-2 e gioca con Iotti fantasista in un 4-3-1-2 che ricalca quello del Legnago. Mossa tattica per evitare di lasciare vantaggi agli avversari che provano in tutte le maniere a pareggiare. Ma la Fermana è sicura, Ginestra non soffre soprattutto non dà modo ai suoi di preoccuparsi.
TUTTO FUMO
Il Legnago si prende il campo, la Fermana smette di attaccare, ma soprattutto si fa schiacciare nella metà campo. E così Cornacchini è costretto a tornare al 4-4-2, spostando Iotti a destra. Tante urla, palle lunghe, qualche giocata di fino, ma alla fine nessun rischio per il portierone canarino. Anche se a dieci minuti dalla fine è l’arbitro a fare un regalo alla Fermana non fischiando il rigore dopo un contatto tra Scrosta e Bulevardi. Il difensore sbaglia la lettura, convinto di avere Ginestra dietro di sé. Lascia scorrere, poi si accorge e stende l’avversario. Ma per l’arbitro è un contato di gioco.
Graziata, la Fermana prova a rialzarsi, ma è dura perché il Legnago ha preso possesso del centrocampo e gli attaccanti sono stanchi. Non resta che spezzare il ritmo, qualche palla in tribuna, una rimessa più lenta, a tal punto che Ginestra incassa il giallo, ma per i tre punti questo e altro.
Raffaele Vitali