FERMO – L’inaugurazione dei saloni Pitti Uomo e Pitti Bimbo, ha fatto emergere mediaticamente la questione ‘niente buyer russi nelle fiere italiane’. Ma in realtà il nodo Sputnik, vaccino non riconosciuto dall’Ema, è al centro della discussione di Confindustria da tempo, come spiega Valentino Fenni, vicepresidente nazionale di Assocalzaturifici e responsabile dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico.
“Il caso sollevato dal presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini, è molto serio. Il fatto che sia vietato a buyer russi di poter prendere parte alle fiere in Italia rischia di diventare l’ennesimo autogol nella gestione dei rapporti con un importante partner commerciale”. Senza vaccino, non si superano i controlli e si resta fuori dal Bel paese.
“Non possiamo assistere inermi, siamo pronti – tuona Valentino Fenni - anche ad azioni eclatanti per fermare questo ennesimo errore politico. Per questo chiediamo in primis alla Regione di agire portando la questione a Roma, facendo affidamento sui nostri parlamentari a cui con fiducia abbiamo dato il nostro voto per rappresentare le istanze del territorio”.
Quelle che tiene alte l’associazione dei calzaturieri. “Assocalzaturifici – ribadisce l’imprenditore, che dà voce ai tanti colleghi, inclusi quelli impegnati al Pitti – sta lavorando per il Micam, la fiera che per il settore calzaturiero rappresenta l’appuntamento da non perdere. Insieme con le altre associazioni del settore moda, ha scritto ai ministri competenti. Il ‘no’ al momento era scontato, ma c’è stata una apertura in base all’evoluzione epidemiologica. Tra un mese la possibilità di far accedere i russi attraverso un sistema di controllo molto ferreo con i tamponi potrebbe essere rivisto”.
La speranza di trovare una soluzione è alta. “Noi – riprende Fenni - stiamo facendo il possibile in questa fase. L’interlocuzione è ai massimi livelli. La situazione viene monitorata giorno dopo giorno. Nessuna ipotesi viene scartata, dal timing della fiera di Milano, ne parlano tanti colleghi ma è prematuro visto che con la pandemia tutto cambia molto in fretta, al ripristino di corridoi verdi, come fatto in passato. Il calzaturiero, ma la moda in generale, non si può permettere di perdere clienti che valgono miliardi di euro e soprattutto da sempre rappresentano il primo sbocco per il distretto fermano – maceratese”.
In attesa che si trovi una soluzione, Assocalzaturifici ha potenziato la politica di incoming, in modo da garantire che i clienti principali dei mercati mondiali siano a Milano per ammirare le nuove collezioni.
@raffaelevitali