È difficile per una persona, figuriamoci per un amministratore, ammettere che c’è qualcuno più bravo e che si potrebbe prendere a esempio. Ma l’intelligenza, dopo riflessione e quindi atti amministrativi, dovrebbe compensare la difficoltà dell’ammettere che non si è perfetti.
Nel Fermano, però, al momento questo non avviene molto spesso. I modelli vincenti non trovano facilmente terreno fertile fuori dalle proprie mura. Due esempi su tutti, uno sanitario e uno commerciale.
Il primo arriva da Porto Sant’Elpidio dove il sindaco, stanco di vedere code all’aperto fuori dai laboratori analisi, ha organizzato un luogo in cui pubblico e privato si incontrano e realizzano screening in sicurezza e rapidità. Bene, bravo, ma il bis? Per ora non è arrivato e neppure sembra essere all’ordine del giorno in particolare a Fermo dove i centri privati non mancano, come le code.
Il secondo, invece, trova casa ad Amandola. Da giorni, per non dire settimane, tanti sindaci parlano e scrivono, ormai i post sono il mezzo più comodo, chiedendo ai concittadini di comprare nei negozi sotto casa. Giusto, ci mancherebbe, anche se nel Fermano anche i centri commerciali sono 'attività sotto casa'.
Ma per cambiare abitudini, in tempi straordinari, servono misure uniche. Amandola premia chi compra con buoni spendibili negli stessi negozi. Soluzione semplice, ma che necessita di volontà politica, visto che costa e servono risorse comunali.
E allora, di fronte a un Natale senza piste del ghiaccio e imponenti iniziative, non si poteva fare la stessa cosa a Fermo e dintorni? Manca una regia, è evidente. Il modello elpidiense poteva essere fatto proprio dalla conferenza dei sindaci e ampliato. L’idea amandolese presa dalle associazioni di categoria come base per un dialogo.
Ma chi tiene il pallino? Il sindaco del capoluogo, la Provincia, la Regione lontana non per sua volontà ma per ruolo? Non resta che sperare nell’umile desiderio di emulazione.
*direttore www.laprovinciadifermo.com - @raffaelevitali