Da NeroGiardini a Mazzaroni, testimonial vincenti per la città dei Sibillini.
AMANDOLA – La domanda che dovrebbero porsi le famiglie che hanno i figli in età da superiori e appassionati di cucina o accoglienza, è: se lo chef Mazzaroni, titolare del Tiglio a Montemonaco, e l’imprenditore Bracalente, alias NeroGiardini, credono in Amandola, perché non dovremmo crederci noi?
Si chiudono tra poche ore le iscrizioni alle Superiori e in ballo c’è, come l’anno scorso, la nascita dell’istituto Alberghiero ad Amandola. Una scuola fortemente voluta dall’amministrazione e dalla direzione dell’Omnicomprensivo, una scuola che la Regione Marche ha subito autorizzato e che ora ha bisogno solo di una cosa, fondamentale: gli iscritti.
Mazzaroni e NeroGiardini, durante un lungo incontro con gli alunni, ci hanno messo la faccia, hanno deciso di puntare sulla città dei Sibillini veicolando un messaggio positivo: si possono raggiungere tutti i traguardi partendo anche da una piccola realtà. L’importante è avere i mezzi. E la cucina, per fare un esempio, allestita dall’amministrazione Marinangeli è di primo livello, basti pensare che ci ha cucinato Massimo Bottura, il miglior chef al mondo.
Gli open day sono andati molto bene, sono arrivati potenziali alunni da Comunanza, Servigliano e Santa Vittoria e le Superiori dell’Omnicomprensivo di Amandola e Santa Vittoria e anche da alcuni comuni maceratesi. Hanno osservato, ascoltato e scoperto anche che gli alunni iscritti al primo anno hanno un buono da 200 euro come benvenuto e sostegno per l’inizio del percorso di studi.
Lo show cooking di Mazzaroni è stata la ciliegina sulla torta: vedere a 13 anni cucinare con l’azoto liquido non capita spesso, così come assistere alla preparazione del sushi da parte di un altro chef, Giacomo Costantini. Ci crede Amandola, ha bisogno dei giovani, vuole ricominciare a inserire pezzi di futuro nel suo presente. Ma le famiglie devono crederci, più dei loro figli che non avrebbero dubbi tra lo studiare vicino a casa o dover fare un’ora di pullman per raggiungere un altro Alberghiero.
Raffaele Vitali