FERMO - Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Fermo, cosa pensa del milione di euro stanziato dalla Regione per la formazione nel settore della moda?
“Quando si lavora insieme, è più difficile sbagliare. E siccome di tempo non ne abbiamo, è fondamentale proseguire sulla strada tracciata dal Tavolo della Moda che oggi si concretizza in queste risorse”.
Saranno utili?
"Permetteranno di formare le figure necessarie al distretto calzaturiero fermano, senza dimenticare quello del cappello”.
Un lavoro di squadra?
“Una gestione efficiente del percorso. Su tutti ringrazio l’assessore Stefano Aguzzi, il consigliere regionale Andrea Putzu e il dirigente Massimo Rocchi”.
Gli imprenditori son pronti a mettersi in gioco?
“Noi abbiamo bisogno di manodopera il più possibile qualificata. L’imprenditore, stando ai nuovi bandi in fase di definizione e uscita, diventa formatore. Questo permette di ridurre i tempi di crescita del lavoratore. La scelta dell’assessore Aguzzi ci responsabilizza, non solo per quanto riguarda l’assunzione al termine del corso”.
Imprenditori docenti, ma non solo?
“Ci sono gli enti accreditati e un ruolo chiave lo svolgerà anche la Sif, la Società di servizi di Confindustria Fermo”.
Quale è il vostro obiettivo?
“Di stare al passo con la tecnologia, senza mai dimenticare che il valore aggiunto delle nostre produzioni è la mano, la capacità di realizzare scarpe, borse o cappelli partendo da un modello disegnato nella stanza accanto”.
I giovani lo capiranno?
“Questo investimento della Regione siamo certi che avvicinerà i giovani che capiranno, entrando in azienda magari dopo una prima base teorica in centri accreditati, come funziona davvero la produzione. Ma soprattutto avranno la quasi certezza di essere assunti”.
Assunzioni?
“I bandi della regione prevedono infatti che il 50% delle persone formate, giovani e non, sia inserito nelle aziende per almeno 24 mesi, che diventano quattro anni se si useranno contratti stagionali, quindi connessi a periodi di produzione più intensa”.
Ma le imprese hanno davvero voglia di assumere?
“Quello che voglio chiarire è che nessun imprenditore forma qualcuno per poi lasciarlo andare via. Non è l’incentivo iniziale a stimolarci, è la capacità del nuovo dipendente che ci conquista. Se la formazione sarà ben fatta, e da quanto abbiamo concordato la strada è giusta, il lavoro sarà garantito”.
I bandi per la formazione vi aiuteranno anche a ‘resistere’ di fronte alle mosse delle griffe?
“Il fatto che tanti brand abbiano scelto le nostre zone è un premio alla qualità del lavoro che sappiamo garantire. La nuova realtà ha accelerato le nuove politiche del lavoro regionali, i nostri politici sono stati veloci nel passare dalle parole che ci eravamo detti attorno al tavolo della moda ai fatti, con stanziamenti precisi e bandi che saranno sempre più semplici e funzionali”.
Chiara Fermani