di Raffaele Vitali
FERMO - Perché Drusilla Foer piace tanto? Perché dovunque fa tappa il suo ‘Eleganzissima’ fa il sold out, ovvero vende tutti i biglietti? Difficile capirlo fino a quando non ci si siede e la si ascolta, ammira, vive. Se poi lo si fa in un luogo semplicemente unico come l’arena di Villa Vitali a Fermo, impossibile non farsi trascinare nel suo mondo.
Che è fatto di tutto quello che un artista può solo immaginare. Drusilla Foer balla, canta e recita passando in pochi minuti dall’ironia alla profondità del pensiero, dalle battute al limite del trash e alla riflessione sulle diversità. Per poi ricominciare a cantare grazie a musicisti straordinari che la supportano e sopportano.
Non deve essere facile stare su un palco con un vulcano che prepara tutto nei minimi dettagli ma che poi, guardando il pubblico, si può permettere di improvvisare senza mai perdere il filo del suo discorso. “Certo, tutto viene meglio quando si ha vicino la felicità liquida…ovvero un gin tonic” ricorda ogni tanto alla immensa platea che ride, partecipa, applaude.
Fino a quando si accendono un migliaio di torce dei cellulari per accompagnare i momenti più toccanti. Ha una mimica perfetta, frutto di una lunghissima gavetta, e non solo di quel negozio a New York di vestiti di seconda mano, ma di classe, che le ha fatto vivere uno dei periodi più belli della sua vita.
È un vulcano, difficile trovare qualcuno capace di passare da ‘mi fa sempre un che vedere un uomo in piedi con il suo strumento in mano’ detto con allusione al clarinettista Nico Gori, al profondo ’l’ascolto è il gesto rivoluzionario più potente’.
Il suo I am what I am diventa il jingle dello spettacolo, ma è nella frase “vorrei portarvi a inciampare” che c’è tutto il mondo di Drusilla Foer. In quell’inciampare c’è il mettere in discussione le proprie certezze, “perché se il giusto avesse un verso, non sentiremmo altro che la guerra”. Questa è Drusilla, un’artista con missione: donare la propria unicità all’unicità degli altri. il tutto accompagnata dalla volontà, “che è la mia amica preziosa”.
Esce così di scena con il suo abito scintillante, era partita con un rosso fuoco, e il sorriso che le illumina il volto, più delle luci che insieme con la musica, partner perfetto il maestro Di Leo al piano e dietro le quinte con permesso di uscita il grande Franco Godi, sono un perno fondamentale di uno spettacolo che racchiude tutto quello che si vorrebbe sedendosi a teatro.