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Gualtieri, la sindaca del ‘tutto è possibile’. Riaperto il municipio: è il primo recuperato nel cratere. "Insieme ce la facciamo"

18 Novembre 2021

di Raffaele Vitali

MONSAMPIETRO MORICO – L’azzurro della borsa della sindaca Romina Gualtieri è il tocco di colore, in mezzo a tante bandiere dell’Italia, che ferma anche la pioggia. È il giorno della riapertura del municipio, il primo delle Marche recuperato dopo il sisma del 2016 e per questo, al fianco della combattiva prima cittadina, “una leonessa” come la definisce la prefetta Vincenza Filippi, ci sono il commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, e Sisto Russo delegato dal capo della protezione civile nazionale Curcio. E con loro i vertici delle forze dell'ordine, guidate dalla questora Rosa Romano, oltre al vicepresidente della Provinica, Stefano Pompozzi, e al presidente Ance, Stefano Violoni.

“Un messaggio a tutti i cittadini che vivono dentro il cratere, uniti con molta pazienza e pervicacia possiamo farcela” sottolinea la Gualtieri, che poi si rivolge ai più piccoli, agli alunni della scuola che non mancano mai nelle iniziative di rinascita di Monsampietro Morico. “La ricostruzione procede a Monsampietro 115 edifici danneggiati, di cui 11 presentato progetto, 72 prenotato il contributo, non c'è niente che impedisce la presentazione dei progetti e l'erogazione delle risorse finanziarie” sottolinea Legnini.

Sindaca Gualtieri, riapre il Comune e lei vuole qui i più piccoli. Come mai questa scelta?

“Senza educazione civica ai piccoli, da grandi non riusciranno a gestire dovutamente il futuro. Noi abbiamo avuto poco coinvolgimento, questa è una esperienza scuola – lavoro. Ho cercato di trasformare l’emergenza del sisma in una risorsa coinvolgendo i ragazzi, che sono una 60ina tra primaria e infanzia”.

La scuola ha resistito al terremoto?

“È rimasta agibile, avevamo terminato i lavori di miglioramento sismico nel marzo 2016. Avevamo ricevuto fondi del ministero dell’Interno e li abbiamo spesi nelal scuola, circa 700mila euro. Non abbiamo avuto neppure una crepa”.

Non solo comune, il centro è già tornato a vivere. Come ha fatto?

“Bar e macellaio, ha riaperto la parrucchiera. Nel periodo delle chiusure per tutti è stata una ulteriore devastazione interna. Io presi subito dei container per garantire l’esercizio delle attività commerciali, la prosecuzione per non interrompere che spesso porta invece a chiusure.  Il sistema ha funzionato, per un po’, poi tra freddo e caldo era difficile proseguire. Hanno atteso, ma alla fine accelerando il ripristino degli edifici sono rientrati. Ci sono poi supermercato, farmacia, forno, poste e bancomat. La scuola e il meccanico e ora il Comune, oltre alle aziende fuori dal centro che esportano in tutto il mondo nel campo del ferro”.

Ha dato incentivi particolari?

“Penso al bar, una vera epopea con un continuo cambio di gestioni, le persone non c’erano in centro. Fino a che è arrivata questa nuova realtà, che funziona. Noi abbiamo aiutato con l’affitto molto favorevole, anche per il ruolo sociale che ricopre. Stamattina al bar c’erano 15 persone anziane, tutte felici. Parlano, raccontano, vivono di nuovo, scambino un parere”.

Un centro vivo, ma ci sono i giovani?

“Questa settimana due nuovi nati, due maschi. Siamo in crescita con i nostri 678 abitanti. Come comune stiamo cercando di acquistare abitazioni, anche inagibili per sfruttare finanziamenti che ci sono a livello regionale e nazionale. Per poi, una volta rispristinata l’abilità, usarla per edilizia residenziale pubblica, favorendo l’ingresso di giovani coppie. Considerando che a breve ci sarà l’avvio della banda ultralarga, Dad e smart working non creano problemi. Dove stai stai, le distanze così si sono accorciate. Qui un professionista trova vivibilità e connessione. In 25’ è a Fermo o al mare, quindi devo solo riuscire a comperare le abitazioni”.

Veniamo al comune, è stato difficile?

“Abbiamo usato 668 mila euro di fondi ricostruzione. E in più l’aiuto dei nostri amici, il comune di Bentivoglio (presente la vicesindaca), con cui abbiamo stretto un patto di amicizia nel 2017, e di Montevecchia (presente il sindaco Ivan Pendeggia) che è stato un raccordo per tutto il nord. Ci hanno garantito aiuto economico e nei momenti caldi personale tecnico, insieme con il comune di Livorno”.

Fiducia nel futuro, insomma.

“Ma certo – prosegue sorridendo – e la riprova arriva anche dal turismo. È rifiorita la ricettività, agriturismi e country house e B&B sono spesso pieni, grazie anche alle ditte impegnate nella ricostruzione, e pronti ad accogliere turisti, così come i nostri ristoranti”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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