GROTTAZZOLINA – L’ex stazione ferroviaria divide la politica di Grottazzolina. La minoranza, guidata da Michele Ciccola, parla di mancanza di lungimiranza, di visione, di progettualità. “Quella che hanno mostrato le precedenti amministrazioni” ribadisce.
Amministrazioni di centrosinistra che hanno permesso di recuperare lughi importanti. “Vedi il Piano di Insediamenti Produttivi e le variazioni ad hoc del Piano Regolatore che hanno creato le condizioni favorevoli ad investimenti e la conquista di nuova volumetria a destinazione artigianale. Vedi l’ex Alfa, comprata usando la prelazione pubblica, in questo modo preservandola da un mero interesse economico”.
E la stazione? “E’ il banco di prova. Speriamo che le risorse a disposizione non vadano a snaturarne gli interni, ma ci sia un recupero. E poi sarà interessante la destinazione d’uso scelta per tale immobile”.
La minoranza vorrebbe un luogo di aggregazione, culturale, aperto alla contaminazione. “Per questo motivo abbiamo di recente chiesto accesso agli atti del progetto e su questo saremo molto attenti e vigili. La capacità progettuale di questa Amministrazione va infatti, a nostro giudizio, rivista, basti pensare ai marciapiedi realizzati in via Pescià con un restringimento della carreggiata pericoloso per la viabilità” la conclusione di Ciccola e dei consiglieri di minoranza del ‘Pane e le Rose’.