MILANO – Non è ancora tempo di gloria. La Yuasa Battery Grottazzolina non è ancora pronta per vincere una partita in Superlega dove non basta un buon set e neppure due. In questo caso, dopo aver perso malamente i primi due parziali, la squadra di Ortenzi avrebbe dovuto compiere un miracolo, ma Natale è ancora lontano, come una ricezione da serie A. Anche se il regalo nel terzo set Milano l’aveva anche fatto, prima di rimettere le cose a posto.
Il primo set si decide nel giro di pochi minuti. Quelli che servono a Schnitzer per annientare la ricezione della Yuasa Battery. Non riesce a leggere la battuta il libero Marchisio e ancora meno i suoi compagni, nasce così l’allungo di quattro punti che Grottazzolina non riuscirà più a recuperare.
Questo il primo fattore, poi c’è il muro dell’Allianz Milano, che sembra più alto del normale, visto che gli attacchi degli ospiti si infrangono contro uno dietro l’altro. In realtà, il problema è sempre nella ricezione, mai come in questo primo set in sofferenza.
E se la squadra riceve male, il palleggiatore Zhukouski poi no può sempre inventare. Le sue alzate diventano prevedibili e per Antonov e Tatarov diventa difille metterla a terra. Cosa che riesce facile a Gardini e Louati che puniscono la Yuasa Battery con una serie infinita di pallonetti.
Inutili i due time out di Ortenzi, Grotta abbassa le braccia e si arrende in fretta: 25-18. Di buono i primi tempi di Demyanenko e Mattei, frutto delle poche ricezioni precise, e il ritorno in campo, anche solo peer sbagliare un servizio, di Fedrizzi.
Il secondo set ha la stessa dinamica a, almeno all’inizio, perché Milano, complici altro paio di ricezioni imprecise, prende il largo, quei quattro punti che tolgono un po’ di cattiveria ai giocatori ospiti (7-11). Le direttive di Ortenzi non sono seguite dai suoi, in primis Cvanciger che però resta in campo, anche se continua a sbagliare attacchi, lungolinea fuori di un metro per il 14-18, e quando batte trova sempre Louati, ovvero il migliore di Milano. Ci riprova quindi il coach a spiegarlo e chiama un altro time out: “dovete battere su Gardini”. Ma nessuno a quanto pare ci riesce. E Milano se ne va via senza sudare. Anche perché perfino l’esperto Demyanenko batte su Louati che ringrazia.
Il coach usa i time out per provare a rasserenare i suoi, partendo da quello che sta funzionando, il servizio, ma chiedendo anche maggior concentrazione sul cambio palla. “Dai che ce la possiamo fare, prima o poi il momento buono arriverà”. Il secondo ritorno di Fedrizzi in campo fa perdere un po’ di contrazione a Milano che commette due errori. Questa volta non esce dopo il servizio, resta in campo da opposto o meglio da ricevitore, tanto che Zhukouski non lo serve e cerca Tatarov, murato in quella giocata che tra un errore e l’altro dele due squadre porta il set verso la fine.
Il terzo set vede il primo vantaggio partita di Grottazzolina 5-4, ora la squadra riesce a stare al passo di Milano, il cambio palla di Grottazzolina funziona meglio. Ortenzi inserisce il francese Schalk e schiera Tatarov opposto, si gioca punto a punto fino al 9-9, muro della Yuasa su Gardini, finora migliore in campo per Milano che prova di nuovo a scappare (13-9). Ma Ortenzi ha sistemato il muro, due consecutivi riportano Grottazzolina ad un punto da Milano 17-16.
La svolta con Fedrizzi, che è davvero tornato e con paio di colpi rende l’impossibile possibile: grotta vince ai vantaggi, per Milano è tutto da rifare (25-27).
Il problema è che Milano trova di novo la concentrazione, anche perché Fedrizzi il ritmo gara ancora non ce l’ha. E così alterna un bell’attacco a una ricezione difficile. Quando Tatarov schiaccia fuori, Ortenzi ferma tutto. Ma l’Allianz non ha intenzione di sprecare la chance per restare ai piani alti e una volta preso il largo sul 16-10 deve solo controllare. Finisce 25-19, l’ultimo posto della matricola è una certezza, come il fatto che lo spirito è ancora buono.