di Francesca Pasquali
FERMO - Chi ha fatto almeno la prima dose di vaccino, in queste ore, sul cellulare, sta ricevendo un sms. Lo manda il Ministero della salute. C’è scritto che il “green pass” è pronto. E può essere scaricato.
Il certificato verde, lasciapassare per l’estate, indispensabile per partecipare a feste e ricevimenti. Per viaggiare e, se passerà la linea delle riaperture di inizio luglio, per tornare a ballare in pista. Per chi ha fatto solo la prima dose, il green pass vale da quindici giorni dal vaccino fino al giorno del richiamo.
Per chi ha fatto anche la seconda, nove mesi. Il secondo modo per ottenerlo è essere guariti dal Covid. La “copertura”, in questo caso, è di sei mesi. La terza opzione è il tampone. In un primo momento sembrava andasse bene solo il molecolare. Adesso, basta l’antigienico rapido. In ogni caso, devono essere stati fatti almeno 48 ore prima di presentare il pass.
Fin qui la teoria. La pratica parla di una certa confusione. Almeno tra gli operatori che, da qui a qualche giorno, si troveranno alle prese con codici e scansioni. Per le cerimonie, toccherà a chi affitta la location occuparsene. C’è un’app che scannerizza il Qr code (il codice di forma quadrata sul foglio del pass). In mezzo, però, c’è il vuoto.
Da metà giugno, il Governo ha riaperto ai banchetti. Solo che i green pass non erano pronti. Tradotto: impossibile controllare gli invitati delle prime cerimonie della seconda estate Covid. Nel mezzo, la Regione aveva pensato a un’autocertificazione da presentare finché il green pass non fosse stato pronto.
Il vicepresidente Mirco Carloni l’aveva proposto alla Conferenza delle regioni e al governo, ma non se n’è fatto niente. Nel caso, avrebbe funzionato come un green pass, solo a ritroso. Nel senso che il controllo sulla veridicità di quanto dichiarato (vaccino, guarigione o tampone) sarebbe stato fatto dopo.
Come per le autocertificazioni per spostarsi in macchina in zona rossa. Ha bisogno del green pass pure chi parte per le vacanze. Dal 1° luglio, quello italiano sarà valido per viaggiare in tutta l’Unione Europea. Per il resto, ogni Paese ha le sue regole.