di Raffaele Vitali
BRUXELLES – L’ex assessora Manuela Bora, per cinque anni alla guida delle Attività produttive, porta le Marche tra le migliori regioni d’Europa. Un progetto della regione è stato infatti inserito tra le 25 migliori pratiche frutto del gruppo di lavoro 'Green deal going local' lanciato a giugno dal Comitato europeo delle Regioni (CdR).
Lo scopo è garantire che le città e le regioni dell'Ue siano direttamente coinvolte nella definizione, nell'attuazione e nella valutazione del Green Deal. Durante la settimana delle Regioni organizzata dal CdR ci si è focalizzati sull’esempio viene dalle Marche, dove il Fondo energia e mobilità (Fem) ha una dotazione di 16 mln di euro. Basato sui tre pilastri di sostenibilità, mobilità ed efficienza, ha portato all'efficientamento energetico degli edifici pubblici, del trasporto pubblico locale e delle piccole e medie imprese.
Ma le buone pratiche selezionate dal CdR attraversano l'Italia intera. In Sicilia, Balestrate è diventata una città 'green': tutti gli edifici pubblici sono stati efficientati, la percentuale di raccolta differenziata è arrivata sopra il 70% ed è aumentato l'uso dei mezzi alternativi alle auto grazie al bike sharing. In Friuli-Venezia Giulia, il marchio «Io sono Fvg» è uno strumento che premia gli agricoltori, i pescatori e gli altri operatori agroalimentari che decidono di rendere sostenibili la loro attività. A Bologna, il patrimonio culturale è diventato motore di un risanamento urbano partecipativo e sostenibile nel quadro del progetto europeo H2020 Rock. In Piemonte, il comune di Locana ha provvisto l'illuminazione pubblica di led a risparmio energetico, mentre quello di Novara porta avanti due progetti di forestazione.
Ma in uno dei suoi interventi alla settimana delle Regioni, il presidente del CdR ha citato proprio l'esempio delle Marche. “La Regione Marche ha utilizzato i fondi di coesione consentendo ai piccoli comuni di ricevere sovvenzioni e garanzie sui prestiti per potenziare il servizio di autobus e ammodernare gli edifici pubblici” ha spiegato Apostolos Tzitzikostas. “Tutti questi esempi dimostrano che il Green deal non inizia ora, ma si basa su decenni di cambiamenti positivi da parte dei governi locali e regionali”.
Tra i membri del gruppo 'Green deal going local', ci sono le italiane Manuela Bora, ex assessora alle Attività produttive e affari Ue della Regione Marche, oggi è consigliera, e coordinatrice del gruppo PSE della Commissione per la Politica regionale e il bilancio Ue del CdR, e Donatella Porzi, consigliera regionale per la Regione Umbria.
"Per la nostra regione - ha osservato Manuela Bora che ha offerto piena collaborazione sui tavoli europei al nuovo presidente regionale Acquaroli - far parte del gruppo di lavoro per il Green deal del CdR non soltanto rappresenta una conferma di tutto il lavoro svolto dalla nostra amministrazione per la transizione climatica. È anche la convinzione che solamente collaborando con altre regioni e istituzioni europee potremo affrontare questa difficile doppia sfida del clima e della crisi economica. Il Green Deal europeo sarà fondamentale per la ripresa dei nostri territori e per garantire che nessuno venga lasciato indietro”. Parole che richiamano in tutto e per tuto quanto detto dal neo governatore nel suo discorso di insediamento (LEGGI). I margini di collaborazione ci sono, in Europa le differenze politiche pesano meno della capacità e della conoscenza di uffici e modalità che in questo caso la Bora può garantire anche dai banchi della minoranza ad Ancona (foto pre Covid).
@raffaelevitali