di Valentina Sabelli
FERMO - Giovanni Graziano, ventiseienne piemontese, titolare mediano gialloblù, racconta la sua Fermana.
Graziano, prossimo match senza il compagno di reparto Mbaye, squalificato per due giornate, cosa cambia?
“Dopo diverse partite insieme, questa sarà la prima senza di lui. Mbaye ha incontrato un arbitro forse un po’ troppo severo. Due giornate sono davvero tante. Ormai è successo e abbiamo già una soluzione valida“.
Ad Olbia che sfida si aspetta?
“Una partita importantissima perché l’Olbia è sopra di noi di pochissimi punti e quindi partite come queste diventano tutte scontri diretti. Io ho incrociato questa squadra sul mio percorso più volte e si trova lì un ambiente estremamente difficile. Sarà una partita da giocare con intelligenza”.
A Reggio Emilia una sconfitta di misura, dal campo quali sono state le impressioni?
“È una squadra forte costituita da professionisti. Posso dire che a differenza dello scontro con Cesena, siamo riusciti a ripartire meglio e nel possesso palla. Forse è sempre scomodo dirlo ma a parere mio qualche decisione arbitrale ha lasciato un po’ a desiderare”.
È stata dura giocare contro elementi che fino a poco fa calcavano gli stadi della serie A?
“Ogni volta che avevano la palla loro, non ho mai avuto l’impressione che potessero pensare di sbagliare, di perdere il possesso o di non essere in grado di recuperare”.
Secondo l’occhio esperto del calciatore, quale è il comparto in cui, ad oggi, siete migliorati?
“All’inizio del campionato prendevamo goal e ne facevamo pochi. Non posso parlare di un solo comparto. In ogni reparto ci siamo indubbiamente compattati fino a avere risultati e prestazioni migliori”.
Dov’è che dovete quindi migliorare?
“Indubbiamente dobbiamo migliorare a 360 gradi. Siamo sulla strada giusta ma non basta”.
La Fermana parte sempre aggressiva nella prima parte delle partite. Poi il calo, preparazione atletica?
“No. Fisicamente stiamo bene. In trasferta si corre di più. Abbiamo giocato contro squadre quotate. Psicologicamente quando si va sotto non è sempre semplice rimanere concentrati”.
Graziano perno in centrocampo a due sotto la guida di Cornacchini, idem quest’anno con Riolfo che però ha un gioco totalmente diverso. Come lo spiega?
“Che preferisco quando siamo in due rispetto al modulo da 3. In assoluto il mio modulo preferito”.
Quali delle tue statistiche personali vorresti migliorare?
“Vorrei fare più gol. Anzi dovrei fare più gol. Riesco ad arrivare al tiro anche in modo pericoloso e non riesco a buttarla dentro. Puntiamo a tirare su questa asticella”.
Pochi punti in trasferta, qualcuno in più in casa. Come mai?
“Casa è casa. Abbiamo una sicurezza diversa. La spinta dei tifosi. Il senso di appartenenza. Sono tutte garanzie che ci spingono a premere al massimo sull’acceleratore”.
Il futuro?
“Gioco, lavoro e punto in alto. Io qui sto bene. La mia compagna mi ha seguito e lavora a Fermo. Mi rimetto nelle mani del futuro e se il mio percorso qui sarà lungo, io sarò felice di accoglierlo perché Fermo ormai è per me casa”.